BELLUNO - Difficile trovare parole ispirate e frasi importanti per raccontare il funerale di un bambino. Quello che si è tenuto ieri pomeriggio nella chiesa di Cavarzano è stato l'ultimo saluto a Christian Lozovyy, il bimbo di 15 mesi sopraffatto da una meningite pneumococcica rara e fulminante lo scorso 26 novembre. Una cerimonia che nessuno religioso avrebbe voluto celebrare e a cui nessuno avrebbe voluto partecipare. Attorno a Christian e ai suoi genitori Olesya e Nazary si è stretta una comunità, volti giovani come i genitori trentenni di origine ucraina che hanno trascorso metà della propria vita in provincia, dove hanno studiato e dove hanno travato lavoro. Una famiglia normale, cresciuta grazie all'arrivo di Christian nato il 26 agosto del 2021. A distanza di poco più di un anno, 15 mesi esatti, il piccolo Christian non c'è più. I giovani genitori sapranno di sicuro trovare la forza per andare avanti, anche grazie ai parenti e ai numerosissimi amici che ieri hanno riempito la chiesa di Cavarzano per quell'ultimo saluto al bimbo.
L'OMELIA
IL DONO
La scelta di donare gli organi non è scontata, ma Olesya e Nazary hanno intrapreso questa strada per il piccolo Christian perché altre due bambini potessero continuare a vivere grazie al loro bambino. L'espianto è avvenuto all'ospedale di Padova dove sono stati tolti cuore e fegato e indirizzati verso gli ospedali di Torino e Roma dove qualcuno li stava attendendo per una speranza in più. Un passaggio importante che regalerà ai genitori di Christian la consapevolezza che il loro piccolo bambino abbia potuto regalare felicità.
LA MALATTIA
Il calvario di Christian e dei genitori è iniziato la scorsa settimana. Dal 10 al 17 novembre aveva avuto il covid, ma l'aveva superato. Però continuava a stare male. Lunedì 21 novembre è stato portato al pronto soccorso del San Martino: è stato visitato e rimandato a casa. I genitori avrebbero dovuto dargli un antibiotico se la febbre fosse ricomparsa. Martedì stava bene, poi mercoledì mattina la febbre a 39 e la corsa all'ospedale. Il giorno dopo il trasporto a Padova e la diagnosi che non ha lasciato scampo al piccolo. Una forma di meningite che non è protetta dal vaccino a cui Christian era stato sottoposto. Sabato la morte.
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