Chat della vergogna, gli sci club sapevano, l’allarme Fisi un anno fa

Lunedì 4 Marzo 2024
Chat della vergogna, gli sci club sapevano, l’allarme Fisi un anno fa

BELLUNO - Chat della vergogna con l’istruttore di sci di fondo: già un anno fa c’erano già stati degli incontri con i responsabili della Fisi regionale e i responsabili di vari sodalizi, tra i quali i gruppi bellunesi.

Erano stati fatti anche per valutare la questione e prendere le eventuali contromisure per stroncare questa pratica che non poteva essere racchiusa solo come una stupida ragazzata visto che c’era coinvolto anche una persona adulta che aveva un compito particolare, ovvero quello di iniettare una educazione attraverso la pratica dello sport. 


LA QUESTIONE
E proprio in questi incontri erano emerse forti richieste da parte dei responsabili dei sci club e non di allontanare già da subito questo allenatore togliendogli totalmente ogni ruolo che ricopriva all’interno della Fisi regionale. Un ruolo delicato e al tempo stesso importante visto che questo vantava la stima e l’attenzione di questi ragazzi: qualcuno di loro, purtroppo, da quello che si dice negli ambienti, pagherà cara questa “bravata”. Un giovane atleta formato in provincia di Belluno che dovrà probabilmente rinunciare ad un futuro roseo come atleta dello sci fondo visto che uno dei due ragazzi sanzionati sembra che già gravitasse all’attenzione di qualche gruppo sportivo militare. 


I MESSAGGI
Ma da qualsiasi parte la si guardi è proprio una brutta storia quella che è emersa relativa ad una chat whatsapp utilizzata da un gruppo di giovanissimi atleti di skiroll e sci da fondo del Comitato Fisi Veneto, che aveva lo scopo di informare sull’attività agonistica della squadra. Chat che invece si è trasformata in qualcosa d’altro, messaggi che per i quali si possono ravvisare reati che vanno dall’istigazione all’odio razziale piuttosto che il revenge porn. Venivano condivise «immagini e video a contenuto pornografico e pedopornografico, anche di atlete minorenni e maggiorenni tesserate Fisi, riprese a loro insaputa». C’erano perfino foto scattate di nascosto negli spogliatoi alle atlete in biancheria intima, mentre si stavano cambiano. Inoltre, circolavano «messaggi con precisi riferimenti al fascismo, al nazismo e al razzismo». 


IL MILITARE
E quello che faceva più scalpore dell’intera faccenda è che tutto veniva fatto in estrema tranquillità sotto gli occhi di un allenatore, un alpino del Quarto Reggimento, che consapevole di quanto accadeva invece di cercare di eliminare il problema alla radice sembra che agevolasse la cosa. Allenatore che la Giustizia sportiva ha già sanzionato con la sospensione dall'attività di sei mesi e il ritiro della tessera. Ma gli strascichi della procura militare e di quella ordinaria non tarderanno ad arrivare. 


NO COMMENT
Come detto il problema era già noto un anno fa sia a livello di Fisi Provinciale e Regionale e anche tra i vari sodalizi e sci club informati della cosa che subito avevano svolto delle inchieste interne assai approfondite per vedere se c’erano dei loro atleti coinvolti in questa chat. Tra le altre poche cose che sono trapelate dalla fitta coltre di no comment che purtroppo avvolge questa brutta storia di cui nessuno vuol parlare, nonostante che la giustizia si sia già espressa si sa con che i due atleti sospesi non dovrebbero essere bellunesi e non dovrebbero essere appartenenti a nessun sci club bellunese nonostante che la loro formazione sportiva sia svolta nella nostra provincia.

Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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