Campane in silenzio di notte, cresce la protesta di molti residenti

Giovedì 17 Dicembre 2020 di Giuditta Bolzonello
Campane in silenzio di notte, cresce la protesta di molti residenti
8


Campane imbavagliate a Peaio, ma alcuni residenti non gradiscono il silenzio. Molti abitanti della frazione più a sud di Vodo di Cadore, alzano la voce in difesa del suono delle campane del loro paese. A fermare una consuetudine tanto radicata quanto apprezzata sarebbe una minoranza molto esigua, giusto un paio di residenti infastiditi dallo scampanio. E così in questi tempi in cui non si può fare una raccolta firme è stato comunque possibile raccogliere adesioni a sostegno della protesta in altro modo; dalle telefonate alle mail oppure aderendo con il pollice alzato dal balcone di casa. 
LA NOSTALGIA
La nostalgia di chi lamenta lo stop ai suoni delle campane è sintetizzata in una lettera di protesta: «Da sempre i loro rintocchi hanno scandito le ore del vivere quotidiano: hanno accompagnato i nostri defunti nel loro ultimo viaggio o annunciato una festa che viene; hanno rallegrato i matrimoni dei nostri giovani, il battesimo dei nostri figli, il sorgere di un nuovo giorno, la pausa del mezzogiorno, il momento del riposo notturno con l’Ave Maria della sera. Le campane e i battiti dell’orologio del campanile hanno sempre parlato alla nostra comunità. Da alcuni giorni, però, l’orologio di Peaio non scandisce più le ore notturne, per volere di alcune persone che hanno chiesto al parroco don Gianni Rech di farlo tacere».
L’ALLARME
« Neppure le campane delle 7 del mattino possono più suonare. -prosegue la missiva- Dopo le 19 di sera, ogni suono tace e siamo in molti a chiederci perché abbiano voluto spegnere le voci delle campane, quei rintocchi così familiari, che nel corso dei secoli hanno saputo regalare serenità e salvezza agli abitanti di Peaio: così è stato quando esse hanno annunciato l’occupazione austriaca nel novembre 1917; quando hanno chiamato a raccolta la gente per organizzare i soccorsi, durante quell’incendio del 27 ottobre 1968, che ha distrutto diverse case e bruciato il campanile; quando hanno avvertito del pericolo rappresentato delle ripetute frane provocate dal torrente Rudan (come negli anni 1691, 1882, 1951, 1983 e tra le più recenti quelle del 4 agosto e del 14 settembre 2015, del 6 agosto 2018 e del 29-30 agosto 2020). Le campane fanno parte della nostra vita, fin da quando eravamo bambini, sono parte di noi, perché il loro suono ha sempre parlato al cuore della gente. Per questo noi, affezionati al suono delle campane e ai rintocchi dell’orologio, vogliamo far sentire la nostra voce, in difesa della loro voce». 
IL GRUPPO
La segnalazione raggruppa residenti ed ospiti.

Il disappunto è forte tanto quanto il dispiacere di non poter più sentire quelle melodie. In tanti assicurano che quei rintocchi «ci hanno sempre fatto compagnia, adesso disturbano qualcuno e li hanno fermati, quale sarà la prossima azione contro le nostre tradizioni?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci