Alpini Belluno: festa per i primi 100 anni con il figlio novantenne del fondatore

Mercoledì 2 Giugno 2021 di Dino Bridda
Alpini Belluno: 100 anni di storia

IL TRAGUARDO

BELLUNO - Tre centenari in uno. Il prestigioso traguardo dei cento anni sarà festeggiato nel prossimo fine settimana dalla Sezione Alpini di Belluno, fondata il 19 giugno 1921. Lo farà, tra altri eventi: al Cinema Italia che fu inaugurato nel medesimo anno e, per completare il tutto, è prevista la partecipazione del generale Lorenzo Cappello, alpino e dirigente della Polizia di Stato, che ha spento cento candeline lo scorso 30 maggio. «Davvero una simpatica coincidenza - sottolinea il presidente delle penne nere bellunesi Lino De Pra - che abbiamo scoperto solo strada facendo quando stilammo il programma delle manifestazioni». Le iniziative per i festeggiamenti sono state presentate ieri alla stampa, nella sede della Sezione, in via Attilio Tissi a Belluno.

IL PROGRAMMA Si partirà sabato mattina al Sacrario del Col Visentin con l’annuale festa sezionale, ma questa volta, oltre agli onori ai caduti, si aggiungono due altri eventi. Il primo è l’arrivo sul colle di alpini in mountain bike, provenienti da varie Sezioni e partiti di buon’ora da monumenti del Vittoriese e della Val Belluna (Limana, Castion e Ponte nelle Alpi) in una non competitiva per rinsaldare i vincoli di amicizia. Secondo momento: inaugurazione in quota della “Strada del Centenario della Sezione Alpini di Belluno”. Nel pomeriggio, solo per inviti a causa delle restrizioni Covid, cent’anni di storia della Sezione saranno ricordati al Cinema Italia. Condurranno Nicola Stefani e Dino Bridda con la colonna sonora del coro “A.N.A. Adunata”. Al termine consegna di medaglie ricordo e della pubblicazione edita per l’occasione alle autorità e ai 44 capigruppo della Sezione, alla presenza del labaro nazionale scortato dal presidente Sebastiano Favero e da alcuni consiglieri. Domenica alle 9 nella Basilica di San Martino il vescovo Renato Marangoni officerà la messa, poi alzabandiera in piazza dei Martiri, idem alla stele di viale Fantuzzi. Di seguito scoprimento di una targa, sull’edificio oggi sede della Banca Antoniana, che recita così: «Il 19 giugno 1921 in via Carrera 10 fu costituita la Sezione Alpini di Belluno per 100 anni testimone di valori. 6 giugno 2021». Con l’ammainabandiera in piazza dei Martiri si chiuderà la due giorni alpina del Centenario, orfana però di sfilate per le restrizioni.

LA STORIA Cent’anni fa all’ex Albergo Leon d’Oro di via Carrera Dazio De Faveri radunò alcuni reduci della Grande Guerra e fondò la Sezione di Belluno dell’A.N.A. che all’inizio contò sui Gruppi di Calalzo di Cadore e Forno di Canale, oggi Canale d’Agordo. Già ufficiale dei Volontari Feltre Cadore e medaglia d’argento per una brillante azione sulla Tofana di Rozes, egli fu poi sul Col di Lana, indi spedito in Libia e rimpatriato nell’agosto 1918 per poi aprire uno studio di ragioniere. Guidò la Sezione Alpini sino al 1936, ebbe 5 figli, il più giovane, Pierluigi ultranovantenne e vivente, sarà rappresentato dai figli alle cerimonie del prossimo fine settimana. Dopo De Faveri timone del comando a Giacomo Palla, Giuseppe Reolon e Rinaldo Doglioni. Passata la guerra subentrarono il senatore Agostino D’Incà, Giovanni Luchitta e Giacomo Pellegrini sino al 1966. A seguire la Sezione conobbe presidenze di spiccate personalità - Giuseppe Rodolfo Mussoi, Bruno Zanetti e Mario Dell’Eva - sino alla soglia degli anni 2000 quando subentrò Franco Patriarca e fu organizzato il primo raduno di coloro i quali avevano prestato servizio nella Brigata “Cadore”. Fu un successo poi ripetuto per altre quattro volte. Con la presidenza di Arrigo Cadore prime Alpiniadi invernali in Val del Biois e nuova sede in via Tissi. Il suo successore Angelo Dal Borgo organizzò un convegno della stampa alpina, il 36° premio “Fedeltà alla montagna” e il campionato nazionale A.N.A. di slalom gigante ad Alleghe. Dal giugno 2020 il presidente è Lino De Pra e il resto non è più storia, ma cronaca.

I NUMERI Dalle poche centinaia di soci degli anni 20 si passò a circa 1.500 negli anni 50, poi si raggiunse quota 7.500 nel 1994. Indi il trend di crescita invertì la rotta a causa della sospensione della leva obbligatoria e di sempre più numerosi soci “andati avanti”. Al 31 dicembre 2020 i soci erano 6.385. 

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