Putin minaccia l'Occidente: «Fa rischiare la guerra nucleare». Navalny, diplomatico italiano sarà ai funerali

L' incaricato d'affari dell'ambasciata d'Italia a Mosca Pietro Sferra Carini parteciperà ai funerali di Alexei Navalny.

Il direttore di Novaya Gazeta Sergei Sokolov è stato arrestato a Mosca con l'accusa di discredito delle forze militari russe per il contenuto di un articolo pubblicato dal giornale, ha reso noto il giornale. Sokolov, già vice direttore, ha preso il posto di Dmitry Muratov, Premio Nobel per la pace nel 2021, lo scorso anno dopo che questi era stato designato come 'agente stranierò.

I Paesi della Nato che decidessero di inviare truppe in Ucraina subiranno conseguenze «tragiche». Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin. «Hanno iniziato - ha detto Putin - a parlare della possibilità di inviare contingenti militari della Nato in Ucraina. Ricordiamo il destino di coloro che in passato hanno inviato i loro contingenti nel territorio del nostro Paese. Ora le conseguenze per gli eventuali interventisti saranno molto più tragiche».

«Tutto quello che l'Occidente sta escogitando porta veramente alla minaccia di un conflitto con armi nucleari e quindi all'annientamento della civiltà». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso alla nazione.

«Anche noi abbiamo armi capaci di raggiungere i vostri territori». Lo ha detto il presidente Vladimir Putin rivolgendosi all'Occidente. «Hanno tentato in passato di combattere la Russia, ma ora le conseguenze saranno pessime». ha aggiunto Putin, affermando che tuttavia è «una sciocchezza» dire che Mosca voglia attaccare l'Europa.

Nel conflitto in Ucraina le forze russe hanno usato due tipi di missili ipersonici: il Kinzhal, lanciato dagli aerei, e lo Zirkon, lanciato dalle navi. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin nel suo discorso alle Camere riunite del Parlamento. «Tutto il Paese» sostiene i soldati russi impegnati nell'operazione militare in Ucraina e uniti «possiamo superare qualsiasi cosa». Lo ha detto il presidente Vladimir Putin nel suo discorso davanti alle Camere riunite del Parlamento.

Il ministro degli Esteri della Nuova Zelanda, Winston Peters, ha annunciato oggi il varo di un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina. Tra le misure l'aumento dei prezzi per il petrolio di origine russa, il divieto di esportazione di prodotti soggetti a restrizioni verso la Russia e la Bielorussia attraverso paesi terzi e la designazione di 61 persone e società voluta «per contrastare i tentativi di eludere» le misure restrittive, comprese le entità che acquisiscono tecnologia per l'industria degli armamenti russa, gli alti dirigenti delle banche russe e coloro che sono coinvolti nell'acquisizione di armi dalla Corea del Nord. «Metodi sempre più sofisticati vengono utilizzati per aggirare le sanzioni. Concentrandosi su questi sistemi, il governo sta contribuendo a rafforzare le sanzioni. La Nuova Zelanda ha sanzionato altri 61 individui ed entità russi», ha dichiarato Peters, per il quale «queste nuove designazioni sono un contributo agli sforzi collettivi internazionali per compromettere la capacità della Russia di finanziare la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina e garantire che la Nuova Zelanda non venga utilizzata come canale per eludere le sanzioni». «Le sanzioni sottolineano la forte condanna della Nuova Zelanda nei confronti della guerra immotivata e ingiustificabile della Russia contro l'Ucraina, a due anni dall'invasione su larga scala del febbraio 2022», ha aggiunto.