Perché alcune letture del voto spagnolo riflettono il provincialismo di certa politica italiana

Mercoledì 26 Luglio 2023

Egregio direttore,
mi pare che anche il partito socialista spagnolo abbia dimostrato di essere affetto dalla stranezza di festeggiare le sconfitte elettorali, stranezza della quale quasi sempre la sinistra nostrana è caduta vittima. Forse spera, in qualche modo, di mantenere il governo nonostante il vincitore delle elezioni spagnole di questi giorni, anche se di poco, sia il partito popolare. È legittimo, da parte della sinistra iberica, tirare un sospiro di sollievo per il cattivo risultato ottenuto dai conservatori di Vox, ma, come si dice, una rondine non fa primavera e dare per sepolto il progetto di alleanza tra conservatori e popolari in Europa mi sembra prematuro. Piuttosto vedo, in questa tornata elettorale in Spagna, il pericolo di spaccatura a metà della sua opinione pubblica e, ancor peggio, un accordo dei socialisti con i secessionisti catalani che minacciano l'integrità politica del Paese e, di conseguenza, la coesione dell'Unione europea della quale Madrid è membro importante.

Mauro Cicero
Mogliano Veneto (Treviso)


Caro lettore,
a me pare che, come accade in Italia, anche in Spagna ciascuno dopo il voto trova modo di spiegare che non ha perso e che anzi, seppur i voti raccolti sembrano dire il contrario, forse ha persino vinto. Le cose certe del voto spagnolo di domenica sono due. La prima: la sconfitta del partito di estrema destra Vox che ha ottenuto meno consensi di quanto i sondaggi avevano pronosticato e di quanto si attendeva il suo leader per poter esercitare un ruolo condizionante in una possibile alleanza di governo di centro-destra. La seconda: il voto di domenica condanna la Spagna a una quasi certa ingovernabilità. I popolari hanno vinto le elezioni ma non hanno ottenuto i voti necessari per governare, mentre i socialisti hanno perso il primato di partito leader e guida del paese, ma non sono crollati elettoralmente: non possono più governare ma possono impedire agli avversari di farlo. Risultato: dal voto emerge una società iberica politicamente spaccata in due e in cui formare un governo stabile e duraturo sarà un vero rebus. Non esattamente un bel segnale in chiave europea. Anche per questa ragioni alcune letture in chiave italiana del voto spagnolo appaiono piuttosto stucchevoli e inconcludenti. O meglio: riflettono il provincialismo di cui è affetta tanta politica nazionale.
 

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