La storia della famiglia Soumahoro ha come protagonisti anche coloro che lo hanno vezzeggiato e sostenuto

Giovedì 2 Novembre 2023

Egregio direttore,
Le scrivo dopo aver letto l'articolo di Valentina Errante nel quale si riportano i provvedimenti del Tribunale di Latina che dispongono gli arresti domiciliari per la moglie e la suocera dell'onorevole Soumahoro. I reati contestati dalla Procura di Latina sono assai gravi e cioè frode in pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale e autoriciclaggio. L'onorevole, come si legge più avanti, commentando tali notizie dice "prendo atto della misura applicata a mia moglie Liliane, null'altro ho da aggiungere o commentare, se non che continuo a confidare nella giustizia". Bene. Dato che l'onorevole confida ma non aggiunge altro, mi chiedo se a noi cittadini non possa nascere un dubbio amletico. È un dubbio che, nel caso di provvedimenti dell'autorità giudiziaria presi in questi ultimi anni nei confronti di svariati parlamentari, è diventato una certezza. Poteva o non poteva non sapere come sua moglie (e anche la suocera) stavano dirigendo la cooperativa Karibù?

F. Salomoni


Caro lettore,
saranno eventualmente i magistrati a stabilire se l'onorevole Soumahoro poteva non sapere dei presunti rati di cui si sta occupando la Procura di Latina.

Certo è difficile pensare che non potesse almeno vedere. Per esempio le borse di Gucci e i vestiti di Ferragamo ostentati in ogni occasione e immortalati sui social dalla moglie, Liliane Murekatete e dalla di lei madre. I conti nei ristoranti da 500 euro. I pernottamenti in hotel di lusso. Insomma lo stile di vita sfarzoso e assai poco sobrio messo orgogliosamente in mostra da queste due signore cooperanti destinatarie di oltre 25 milioni di contributi. Soumahoro non si era mai accorto di nulla? Non si era mai fatto sfiorare da un dubbio o da qualche, timida domanda? Evidentemente no. Impegnato a farsi fotografare con il pugno chiuso e gli stivaloni da lavoratore all'ingresso del Parlamento, non aveva tempo da perdere per questi dettagli. C'erano i talk show in fila per intervistarlo come novello Che Guevara, un settimanale lo aveva già immortalato in copertina e volete che si preoccupasse di qualche spesuccia della consorte? Ma per carità. Tantopiù che neppure quelli che gli stavano vicino, i capi della sinistra-sinistra Bonelli e Fratoianni che lo avevano innalzato agli onori delle cronache e dei seggi parlamentari candidandolo nelle loro liste, si erano mai preoccupati di nulla. Anzi di fronte agli inviti alla cautela lanciati da qualche sacerdote e ex dipendenti delle cooperative di Liliane e mamma, avevano fatto spallucce. Del resto come rinunciare a un candidato sulla cresta dell'onda e adorato da tanti nostrani commentatori come il loquace e barricadiero Soumahoro? Perché sarebbe anche il caso di ricordare che questa illuminante storia ha anche altri protagonisti. Non solo l'onorevole con gli stivaloni, la moglie grandi-firme e l'arzilla suocera, ma i tanti che nel mondo dei partiti, della Tv e dei giornali hanno vezzeggiato, sostenuto e portato Soumahoro agli onori della fama mediatica e politica. Salvo poi prontamente scaricarlo. Naturalmente senza una parola di scuse o almeno di spiegazione.

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