L'alternativa democrazia o benessere, non esiste. Nei regimi autoritari si vive peggio. E senza il bene più prezioso

Mercoledì 20 Aprile 2022
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Caro direttore,
secondo lei sarebbe preferibile un cittadino democratico, ma povero, oppure un cittadino suddito, però dignitoso? Si dice che la democrazia non abbia prezzo, ma sono convinto che sia l'ipocrisia dei politici per mascherare le inettitudini loro. Fatti i conti economici famigliari dell'invernata a termine, ho pagato totalmente più del doppio del gas pure con caldaia nuova a condensazione rispetto all'anno passato. Ho pagato più del doppio di energia elettrica. Da pensionato acquisto d'abitudine gli stessi alimentari e verdure a cadenza bisettimanale dal medesimo supermercato, aumento di 50 euro alla volta sul totale. Però Draghi mi dice che così sarò un democratico e così salvo la democrazia dell'Europa! Aggiungi il bollo auto, l'assicurazione auto, l'assicurazione infortuni, fra poco la nuova Imu, imprevisti vari e la mia pensione si volatizza, e ancora ancora raschio sui risparmi precedenti. Allora dico: datemi uno stato autoritario come la Russia che mi faccia campare dignitosamente

Alberto Stevanin


Caro lettore,
la provocatoria alternativa che lei propone per me semplicemente non esiste. Libertà e la democrazia hanno un valore inestimabile: solo quando si perdono se ne comprende l'importanza e il prezzo che bisogna pagare per riconquistarle. Ma non voglio limitarmi a dare una risposta filosofica alle sue arrabbiate considerazioni. Forse i numeri possono essere più efficaci delle parole. Se lei scorre l'elenco dei paesi con il più alto reddito pro-capite ( il più efficace indicatore della ricchezza di una nazione e dei suoi abitanti), osserverà che, se si escludono alcuni piccoli stati come Macao, il Qatar o il Bahrein, tra i primi trenta paesi con il più elevato benessere diffuso non c'è nessuno stato dittatoriale o autoritario. La ragione è molto semplice: pur con tutti i suoi limiti e le sue distorsioni, la democrazia si è storicamente dimostrato il sistema politico-economico in grado di garantire il maggior livello di reddito e di ricchezza diffusa per i propri cittadini. Se poi vuole fare un confronto tra Russia e Italia, sappia che nel paese di Putin, il reddito netto rettificato (cioè considerato il diverso potere d'acquisto) pro capite è di 19.546 dollari, contro i 30.490 dei paesi Ocse, cioè le nazioni democratiche più industrializzate. Non solo. Secondo un rapporto interno risalente a prima della guerra, il 48,2% delle famiglie della Federazione russa può sostenere solo le spese essenziali ( cibo e affitto), mentre lo stipendio meno di un operaio è circa un terzo di quello di un operaio italiano e il livello di disuguaglianza ricchi-poveri tra i peggiori. Ah dimenticavo: l'aspettativa di vita in Russia è di 73 anni, contro gli 82 in Italia. Decida lei dove meglio vivere. O almeno campare dignitosamente
 

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