Il significato stravolto del voto sulla Costituzione

Sabato 13 Agosto 2016
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Caro direttore
il basso profilo del dibattito politico sul referendum costituzionale lascia sbalorditi. Invece di una corretta informazione, assistiamo allo schieramento di squadre contrapposte formate da giuristi, intellettuali, politici e giornalisti impegnati in nevrotiche esternazioni del tutto estranee alla sostanza del quesito referendario. Non si entra mai nel merito, anche questa volta l’istituto democratico del referendum non verrà onorato ma stravolto da interessi di governo e di partito: tutto ciò di passione democratica ha ben poco e contribuirà alla disaffezione degli elettori ai seggi. Il periodo di campagna elettorale diventerà insopportabile per molti di quei cittadini che si sentono presi in giro da una classe politica inadeguata che si sta scannando pure per decidere la data del voto

Silvano Lorenzon
Maserada sul Piave

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Caro lettore, 
condivido la sua preoccupazione: l'errore, ammesso ora dallo stesso Renzi, di aver assegnato una valenza plebiscitaria a un voto che, in realtà, doveva interpellare gli italiani su alcune modifiche, tutt'altro che marginali, alla Costituzione, ha trasformato il referendum in qualcosa di diverso da ciò che doveva essere. Da confronto sui temi della riforma (modifica del Senato, nuovo sistema elettorale etc) a voto essenzialmente di schieramento. Il tempo per recuperare ci sarebbe ancora. Ma il clima politico sembra assai poco favorevole. Dentro e fuori il Pd si respira aria da resa dei conti e, alla fine, il referendum avrà una valenza fortemente politica e sarà soprattutto un voto pro o contro Renzi. E francamente, comunque vada, non sembra un risultato granché positivo .
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