Crozza e l’interpretazione
in tv di papa Francesco

Giovedì 21 Novembre 2013
Caro direttore,

è la prima lettera a questo grande giornale che leggo da 40 anni. Mi rivolgo al signor Gian Michele Molino riguardo le critiche rivolte alla caricatura che Maurizio Crozza avrebbe compiuto nei riguardi di Papa Francesco. Da non credente apprezzo e mi emoziono davanti a questo Papa.



L'imitazione di Crozza lo ha reso ancora più grande, in quelle immagini c'è tanta umiltà e poca collaborazione da parte di quelli che gli stanno vicino. Crozza è un genio, le consiglio di riguardare il filmato,in particolare quando il comico presenta l'imitazione stessa.




Giuseppe Rosin



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Caro lettore,

spero che il signor Molino accolga il suo invito. Da credente non ho trovato volgare nè tantomeno blasfema l'interpretazione satirica (parlare di imitazione sarebbe un po' semplicistico) che Maurizio Crozza ha fatto recentemente di Papa Bergoglio. Naturalmente il mio è un giudizio del tutto personale e quando si parla di questi temi c'è un enorme spazio per la soggettività. Capisco però anche il disappunto e l'irritazione di chi ha criticato Crozza.



La religione e la fede sono materie complesse e delicate, nei confronti delle quali le sensibilità, soprattutto in un paese di lunga tradizione cattolica come il nostro, sono spesso molto pronunciate. E vanno rispettate. Ciò non significa, naturalmente, impedire a Crozza di interpretare a modo suo Papa Bergoglio. La libertà è innanzitutto consentire a chi non la pensa come te di esprimersi. Occorre però farlo con misura e garbo. Sapendo che una parte degli spettatori non apprezza questo genere di satira. E ha anch'essa il diritto di far sentire la propria voce.

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