Il Congresso della famiglia e gli abbagli di una sinistra ossessionata dai diritti civili

Martedì 2 Aprile 2019
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Egregio direttore, 
quello che sconcerta a margine del Congresso mondiale della famiglia a Verona, è stato l'ostruzionismo e la violenza verbale di chi non l'ha condiviso. Si vorrebbe tappare la bocca a chi difende dei valori naturali, alla faccia dei tanto sbandierati diritti, libertà e democrazia! Sopratutto, lo si è fatto mettendo in bocca al Congresso delle affermazioni prima ancora che inizi: questo la dice lunga sulla prevenzione ideologica. Si parla di oscurantismo...ma più di quello che traspare in chi, in nome dei diritti e presunta libertà della donna, nega all'embrione umano, primo e più debole stadio della persona, di venire al mondo! Ho sentito la senatrice Cirinnà dire che non si sa ancora cosa sia l'embrione....posto che non si sappia (il che non è vero), in ogni caso, se non si interviene, esso è destinato a diventare essere umano e, di fronte a questa evidenza, basta la ragione non oscurata dall'ideologia per comprendere cosa significhi abortire! Se parliamo poi dell'adozione di un bambino da parte di due uomini o due donne (oltre alla violenza dell'utero in affitto), si toglie un altro diritto all'essere più debole: avere un padre e una madre come è dall'inizio del mondo! Andando palesemente contro natura, l'uomo pretende di farsi dio, che decide della vita e della morte...altro che Medioevo!

Gaetano Mulè 
Udine

Caro lettore, 
a Verona tanto tuonò che piovve. Al Congresso delle famiglie non abbiamo ascoltato nulla che già non conoscessimo sulle posizioni dei movimenti che avevano organizzato l'assise. Dall'aborto al divorzio alle unioni civili, si trattava di punti di vista già noti: più o meno condivisibili, naturalmente, ma nulla di non già sentito e discusso. Come era prevedibile, senza il fracasso mediatico orchestrato dagli oppositori, il Congresso si sarebbe svolto senza clamori nè particolari attenzioni da parte di giornali e tv. Ma una parte della sinistra, quella che alla difesa dei diritti sociali ha sostituito l'ossessione per i diritti civili, ha voluto caricare Verona di significati e valori politici enormi, quasi epocali, che quel congresso non aveva e non poteva avere. Perchè, per quanto legittime, a Verona si esprimevano posizioni che sono minoritarie anche nello stesso mondo cattolico. Perchè, come si è visto e ascoltato, è marginale anche il consenso che nel centro-destra incontrano le tesi anti-194, anti-divorzio o anti-unioni civili emerse dal Congresso. Perchè, come confermano studi e sondaggi, non è su questi temi che si misura oggi lo scontro politico. Con buona pace dei fiumi di inchiostro versati, a Verona non si combatteva alcuna battaglia di civiltà. Al massimo si contrapponevano opposti estremismi.
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