​Buona fortuna a Cottarelli
ma attento a veti e ostacoli

Giovedì 5 Dicembre 2013
Caro direttore,

Carlo Cottarelli ha lasciato il Fondo monetario internazionale per tornare in Italia in veste di commissario della spending review. Il curriculum di questo signore è di tutto rispetto, ma non per questo mi attendo da lui miracoli dal momento che, a quanto ha dichiarato, opererà in gran parte nel settore del welfare. Non vorrei che il suo lavoro si traducesse in ulteriori penalizzazioni verso la classe media.



Cesare Rallo



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Caro lettore,

il curriculum e le qualità professionali di Carlo Cottarelli non si discutono, come del resto non si potevamo discutere quelle del suo predecessore, Enrico Bondi, un manager con alle spalle una solida carriera di risanatore e tagliatore di costi. Quindi non ho dubbi sul fatto che Cottarelli, entro marzo come ha promesso, stilerà un articolato elenco di sprechi e di aree di possibile risparmio nell'ambito della pubblica amministrazione.



Personalmente ho solo qualche dubbio sulla struttura un po' elefantiaca che Cottarelli ha messo in piedi (almeno otto gruppi di lavoro, se non sbaglio), ma è una questione di metodo. Il vero problema è un altro. Bisogna capire se Cottarelli avrà il sostegno politico necessario per trasformare le sue indicazioni e intuizioni in atti concreti. Se cioè dall' "individuazione" degli sprechi si passerà rapidamente e operativamente al "taglio" degli sprechi. Su questo mi permetto di nutrire più di un dubbio. Perché finora ogni tentativo si è immancabilmente arenato contro ostacoli di ogni tipo e contro resistenze subdole quanto insormontabili.



Siamo alle solite: tutti sono d'accordo con i tagli, purché avvengano nel giardino (o nell'ufficio) del vicino. Il risultato è che, alla fine, nel migliore dei casi, tutto si ferma agli annunci. O si va avanti per anni a discutere senza mai arrivare ad una conclusione. Il caso Province è lì a dimostrarlo. Ma potremmo anche ricordare come da decenni si parli di sprechi alla Rai o in altre aziende pubbliche con il risultato di scoprirne sempre di nuovi ad ogni giorno di boa. La realtà purtroppo è che quando si tratta di allargare il perimetro dello Stato o di creare un nuovo ente o una nuova Authority tutti sono d'accordo e si procede speditamente.



Quando il perimetro lo si deve invece ridurre o far dimagrire enti e strutture, scattano gli ostacoli e i veti. Speriamo che Cottarelli trovi la formula magica per superare gli uni e gli altri. Ho i miei dubbi che ci riesca, ma ci spero. E nell'interesse di tutti, è bene augurargli buona fortuna.
Ultimo aggiornamento: 13:47

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