Ue rilancia ogm per agricoltura sostenibile: «L'ambiente come principio guida»

Venerdì 30 Aprile 2021
Ue rilancia ogm per agricoltura sostenibile: «L' ambiente come principio guida»

Le regole sugli ogm del 2001 non tengono il passo con il progresso tecnologico e vanno aggiornate, anche alla luce del Green Deal.

Lo dice la Commissione europea, che oggi ha pubblicato uno studio sulle nuove tecniche di modificazione del genoma, su richiesta del Consiglio Ue nel 2019. La Commissione avvierà un dibattito che sfocerà in un nuovo quadro giuridico per le biotecnologie, sia quelle agrarie, sia per uso medico. Da sempre, sono le prime che accendono il dibattito. «Lo studio conclude che le nuove tecniche genomiche possono promuovere la sostenibilità della produzione agricola, in linea con gli obiettivi della nostra strategia Farm to Fork», ha detto la Commissaria competente Stella Kyriakides.

La politica cipriota ha in mente colture resistenti ai parassiti, tolleranti alla siccità, che hanno bisogno di meno pesticidi. Nel 2018, una sentenza della Corte di giustizia Ue aveva interpretato la direttiva del 2001 nel senso che tutte le nuove tecniche successive a quella data dovevano seguire le stesse regole di autorizzazione e commercializzazione degli Ogm. La Commissione risponde nello studio, concludendo che le vecchie norme non tengono il passo con lo sviluppo del biotech, che oggi dispone di strumenti più sofisticati di quelli del 2001. Sviluppo implicitamente riconosciuto dal Nobel 2020 a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, scopritrici di una di queste nuove tecnologie, nota come Crispr-Cas. Sviluppo che, è l'analisi della Commissione, crea nuove sfide e incertezze anche su questioni basilari come la rilevazione della modifica genetica e l'etichettatura degli alimenti, difficilmente superabili se si resta nel quadro delle regole attuali. «Con la sicurezza dei consumatori e l' ambiente come principio guida - ha detto Kyriakides - ora è il momento di avere un dialogo aperto e decidere la via da seguire per l'uso di queste biotecnologie nell'Ue».

Come nella lunga e travagliata storia degli ogm in Europa, gli schieramenti sono netti. C'è chi saluta con favore le aperture e chi invece chiede di restare fedeli all'interpretazione della Corte Ue. Tra i primi c'è l'eurodeputato Paolo De Castro, secondo cui i prodotti realizzati con il nuovo biotech «non c'entrano nulla con gli ogm tradizionali». Il deputato M5S in commissione Agricoltura Giuseppe L'Abbate parla di «occasione strepitosa per il made in Italy, con prodotti più resilienti». Plaudono anche le organizzazioni agricole. Coldiretti, storicamente contraria agli ogm, apre alle opportunità delle «nuove norme per la genetica green». Confagricoltura vede un'occasione di «unire efficienza e sostenibilità».

Per Cia-Agricoltori italiani le nuove tecniche assicurano «la continuità delle caratteristiche dei nostri prodotti». La pensano all'opposto la federazione europea del settore biologico Ifoam e altre organizzazioni come Slow Food. Le nuove biotecnologie «sono solo ogm con un altro nome e come tali devono essere trattati dalle norme», commenta Greenpeace Europa, che chiede alla Commissione e ai governi nazionali di applicare la sentenza della Corte di giustizia europea del 2018. I Verdi europei sono concordi. «Non abbiamo bisogno di una nuova legge - si legge in una nota - regole rigorose devono continuare ad applicarsi a tutti i tipi di ingegneria genetica».

Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 09:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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