Dopo la maglietta che sembra istigare al femminicidio - subito ritirata dalla catena dei supermercati Carrefour - un altro oggetto sta destando la preoccupazione di diverse associazioni femminili. Stavolta si tratta di un gioco da tavolo molto simile al Monopoli ma destinato ad un pubblico adulto dal nome inequivocabile. Squillo. Un gioco talmente sessista da aver sollevato l'indignazione delle associazioni intenzionate a farlo ritirare dal mercato.
La scheda che appare on line, sul sito della azienda che lo commercializza, illustra le regole e lo spirito del gioco. In pratica in Squillo ogni giocatore interpreta il ruolo di sfruttatore di prostitute. Il compito di ognuno è «gestire le escort, le battone di strada (sic) e giovani promesse. Ognuna di queste - si legge - ha una propria particolarità, parcella e ricavato finale in caso di affari non andati a buon fine, e nel caso la successiva vendita degli organi». Avete letto bene: «vendita di organi».
Lo scopo del gioco, viene spiegato ancora, è di sconfiggere il «pappone avversario (sic) manovrando le proprie squillo con i limiti e le abilità dettate dalla scheda». Il gioco è composto da 99 carte e comprende anche situazioni e imprevisti che danno la possibilità di accumulare punti.
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