Cuore, i rischi se si eccede con l'alcol

Mercoledì 21 Aprile 2021 di Antonio G.Rebuzzi*
Cuore, i rischi se si eccede con l'alcol

Più alcol si beve, più batte forte il cuore. E non si creda che questo sia un bene. L'abuso in particolare può, infatti, far aumentare la frequenza cardiaca, legata a un maggior rischio di ictus e infarto.
È il risultato, in sintesi, di uno studio internazionale effettuato da Dora Csengeri del dipartimento di Cardiologia dell'università di Amburgo in collaborazione con numerosi istituti europei tra cui, per l'Italia, il Cardiocentro Mediterranea di Napoli, il Neuromed di Pozzilli (Isernia) e l'Università dell'Insubria di Varese, pubblicato sull' European Heart Journal.

Un risultato che, per alcuni versi, può sorprendere vista la credenza, ancora dura a scomparire, che un consumo moderato e costante di bevande alcoliche potesse fare bene al cuore. A tutti, indistintamente.


Questa convinzione nasceva dal supposto paradosso francese un fenomeno presunto dove si riteneva che in Francia l'incidenza di malattie cardiovascolari fosse bassa, nonostante il consumo di alimenti come i formaggi ricchi in acidi grassi saturi.


L'AFFANNO
Il rischio è connesso alla possibile insorgenza della fibrillazione atriale: la più comune fra le aritmie cardiache, oltre ad essere una possibile concausa dell'ictus cerebrale. La patologia è caratterizzata dal battito cardiaco irregolare e, spesso, accelerato, palpitazioni, affaticamento e affanno. Condizione che comporta un minore riempimento dei ventricoli e conseguente difficoltà a pompare sangue in tutto il corpo, causando alterazioni non solo al cuore ma anche all'organismo.


Lo studio coordinato dal centro di Amburgo ha esaminato oltre 107.000 soggetti con età media di 47 anni, privi di fibrillazione all'inizio dello studio e seguiti per un tempo medio di quasi 14 anni. Alla fine oltre 5800 di questi (il 5,4%) avevano sviluppato una fibrillazione atriale.


Valutando il consumo di alcol del campione si è calcolato che un consumo di 12 grammi di alcol al giorno (pari a 120 ml di vino, circa due bicchieri) il rischio di sviluppare nel tempo questa patologia cresceva del 16%. Vi era una chiara relazione tra consumo di alcol e insorgenza della fibrillazione.


LE QUANTITÀ
La correlazione sarebbe dose-dipendente: più alcolici si consumano, maggiore è il rischio di sentire il cuore battere più forte del normale. Anche se non riportato dall'articolo, è da considerare che il rischio di avere un episodio di fibrillazione atriale è comunque basso per chi consuma basse quantità di alcol. Grande attenzione nei confronti dell'alcol, dunque, deve avere chi ha una frequenza cardiaca superiore alla norma (specie se i battiti sono aritmici). Negli uomini la frequenza normale è intorno a 70 battiti al minuto, nelle donne è lievemente superiore.


Nessuna demonizzazione del vino, ma ascoltare il proprio cuore nel momento in cui, dopo aver bevuto, lo sentiamo battere con maggiore velocità. L'assunzione, in particolare rosso a temperatura ambiente, in dosi moderate (1-2 bicchieri al giorno per gli uomini, mezzo o uno per le donne) è accettata a meno che la persona non abbia problemi particolari. Dalla dipendenza a danni epatici. Dobbiamo tenere sempre presente le risposte individuali. Chi riconosce che una dose anche moderata di alcol favorisce l'insorgenza di anomalie del ritmo cardiaco è bene si astenga dal consumo o lo riduca.

*Professore di Cardiologia Università Cattolica Roma

Ultimo aggiornamento: 17:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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