Oggi lunedì 16 gennaio è il "Blue monday", il giorno più triste dell'anno. Una "ricorrenza", lanciata con intenti commerciali nel 2005, secondo la quale le persone - nel terzo lunedì di gennaio - si sentono più depresse perché inconsciamente il cervello realizza che sono finite le festività natalizie e che i mesi successivi saranno caratterizzati dalla quasi totale assenza di giorni festivi.
«Non so se è fondata la questione del Blue Monday - riprende Zanalda - ma sicuramente i cambiamenti dell'umore reattivi alle condizioni esterne sono più frequenti con la riduzione della luce naturale. La luce, attraverso il nervo ottico, riequilibra il bilanciamento della melatonina-serotonina e regolarizza i ritmi circadiani sonno-veglia, migliorando anche l'umore. Gioca un ruolo importante anche l'isolamento relazionale che è più frequente con le temperature rigide poiché si tende a rimanere più al chiuso favorendo così la solitudine che soprattutto nelle persone anziane contribuisce a sentimenti di autosvalutazione e depressione».
Rimedi contro la depressione da "Blue Monday"
Quali i rimedi? «In generale - spiega - per evitare cambiamenti dell'umore, suggerisco di dedicare del tempo a sé stessi. Sulla base delle priorità di ciascuno, questa gestione del tempo può essere fatta concentrando alcune attività intellettuali (ad esempio rivolte ai libri, alle mostre d'arte o al cinema o alla cucina) oppure aumentare le attività fisiche in palestra, camminare o stare all'aria aperta. Anche lo yoga e la meditazione possono essere d'aiuto - consiglia - perché coinvolgono entrambi gli ambiti. Consiglio anche di dedicare del tempo agli affetti e alle persone per noi importanti, contribuendo a farle stare bene. Per molte persone diventa terapeutico anche il rapporto con un animale, in cui occuparsi di lui diventa una vera e propria modalità per sentirsi meglio», conclude Zanalda.
Salute mentale, cosa fare e cosa si fa
E ancora, i problemi di salute mentale - ricorda Cantelmi - saranno «secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, la grande patologia di questo decennio e la prima causa di invalidità al mondo. E il suo costo sarà il principale di ogni sistema sanitario nazionale. Quindi ben venga una riflessione sulla tristezza e sulla depressione. I governi dovrebbero prendere sul serio questo problema - conclude - e investire tantissimo sulla salute mentale, perchè è dimostrato che ogni dollaro investito ne fa guadagnare 5 in termini di risparmio di costi indiretti, sociali: dai divorzi ai suicidi, all'invalidità, alle giornate di lavoro perse e tanto altro».