Zone umide, nella Giornata Mondiale il Wwf lancia l'allarme: salviamo fiumi, laghi e la biodiversità

Domenica 2 Febbraio 2020
L'Oasi Wwf del lago di Burano
Nella Giornata Mondiale dedicata alle zone umide che si celebra il 2 febbraio con lo slogan «Life thrives in wetlands - La vita prospera nelle zone umide» il Wwf lancia l'allarme per i rischi che corrono queste aree preziose per l'ecosistema ma fragili e complesse nei loro equilibri. Il 90% di questi ambienti sono scomparsi nell'ultimo secolo nella sola Europa a causa delle trasformazioni indotte dall’uomo, dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici. In Italia tra il 1938 e il 1984 abbiamo perso il 66% di queste aree. Il Wwf rinnova quindi la richiesta al Ministero dell’Ambiente Sergio Costa e alle Regioni di avviare urgentemente un’azione diffusa di rinaturazione fluviale e di applicare la Direttiva Acque, finora spesso disattesa. Essendo le zone umide ambienti di “transizione” (vicino al mare come le lagune costiere; lungo i fiumi come delta e paludi; vicino ai ghiacciai come le torbiere) sono tra i corpi idrici tutelati. In Italia solo il 41% dei nostri fiumi ha raggiunto il «buono stato ecologico» e solo il 20% dei laghi è “in regola” con la normativa europea.

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Le zone umide d’importanza internazionale inserite nell’elenco della Convenzione di Ramsar per l’Italia sono ad oggi 52, distribuite in 15 Regioni, per un totale di 58.356 ettari. Quasi il 50% delle specie di uccelli presenti in Italia sono legate alle zone umide. Il Wwf gestisce il sistema di aree umide (lagune, stagni, paludi, laghi, corsi d’acqua, torbiere) più diffuso in Italia (circa 50 aree) e direttamente o in collaborazione gestisce 13 zone umide che ricadono all’interno della Convenzione di Umide Ramsar. Oggi, in occasione della Giornata Mondiale delle zone umide il Wwf ha predisposto aperture e iniziative speciali  nelle Oasi.

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Le 2.200 zone umide d'importanza strategica internazionale accolgono la più grande biodiversità della Terra, oltre a giocare un ruolo decisivo nel mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici.
Sono infatti i serbatoi di carbonio più efficaci sulla Terra, immagazzinandone il doppio rispetto a quello assorbito da tutte le foreste. Non solo: le zone umide sono in grado di assorbire anche le piogge in eccesso arginando il pericolo inondazioni, di rallentare l'insorgere delle siccità e stabilizzare le emissioni di gas serra, e limitano l'erosione delle aree costiere per effetto dell'innalzamento del livello dei mari, riducendo l'impatto di tifoni, uragani e tsunami. E forniscono alimenti base a gran parte della popolazione mondiale, dal riso al pesce di acquacoltura, e il 70% di tutta l'acqua dolce utilizzata per l'irrigazione.
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