La Provincia autonoma di Bolzano, una delle aree con la minore percentuale di vaccinati, è a un soffio dal passaggio in zona gialla.
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INGIUSTIZIA
Il timore di nuove chiusure interessa anche un altro epicentro no vax: il Friuli-Venezia Giulia. Il presidente Massimiliano Fedriga (Lega) ha attaccato duramente i no vax con una frase che sembra aprire allo strumento dei lockdown all'austriaca, che non interessi i vaccinati: «Nel caso in cui dovessimo andare verso una zona arancione, e da quella in su, penso che il prezzo delle chiusure non le possano pagare i vaccinati. In giallo, come Regione, ci andremo: non mi preoccupano le misure in sé perché vuol dire mascherine all'aperto e quattro al tavolo al ristorante, quindi non ci sono danni economici. Mi preoccupo per l'aumento di contagi e ospedalizzazioni, ma soprattutto per la tappa successiva che è l'arancione. In quel caso ci sarebbero danni enormi all'economia, a dei settori imprenditoriali che hanno battuto e combattuto la crisi. Non possiamo permettercelo». I giorni in cui una parte della Lega (non Fedriga) sembrava dialogare con la componente no vax sono lontani.
NUVOLE
Il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, parlando al programma televisivo Mattino 5, non ha escluso l'idea del lockdown per i non vaccinati: «Dovremmo discuterne. Credo che la prima cosa da fare sia quella di proseguire con le vaccinazioni». Lo spettro di nuove chiusure, se proseguisse l'aumento dei ricoveri, preoccupa anche il Veneto. Dice il governatore Luca Zaia (che però si è detto contrario alla formula del lockdown per i non vaccinati): «Il dato concreto è che aumentano i contagi. Abbiamo dati che qualche settimana fa non avevamo: il virus c'è, siamo ancora in pandemia, l'incremento dei contagi è lento ma inesorabile, se non si ferma passeremo in zona gialla, arancione e anche rossa. I non vaccinati rappresentano l'80 per cento dei pazienti Covid ricoverati attualmente nelle terapie intensive in Veneto». Ieri in Italia sono stati registrati 5.144 nuovi casi con una lieve frenata rispetto al lunedì della settimana precedente, ma con un valore molto alto del tasso di positività dei tamponi effettuati, sopra il 2 per cento.