NOALE - «Mi sono salvato solo grazie alla mia capacità di restare in apnea. Qualcun altro sarebbe morto, è una vera follia quello che è successo». Una vacanza con un epilogo da incubo quella di Alessandro Della Pietà, 74enne noalese (Venezia). L'uomo, in ferie con la moglie all'isola di Pag in Croazia, appassionato di nuoto in apnea, si è ritrovato a lottare con un grosso cane che voleva sbranarlo: il padrone, infatti, glielo aveva aizzato contro perché non voleva che si immergesse in quel punto dell'isola, davanti alla sua villa.
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LOTTA IN ACQUA In quel momento Alessandro ha temuto di non farcela. «Ha cercato di sbranarmi. Mi ha morso alla testa, al braccio, ai glutei. Mi ha strappato la muta, il costume. Mi ha ferito alla schiena, ha cercato di azzannarmi alla gola. L'unica cosa a cui ho pensato è stata reagire facendo ciò che mi riesce meglio: immergermi. Gli ho afferrato una zampa e l'ho trascinato sott'acqua. Io riesco a rimanere anche tre, quattro minuti in apnea. L'ho trattenuto abbastanza da spaventarlo, è tornato a riva di corsa». Alessandro, pieno di ferite, ha abbandonato ovviamente l'escursione. L'uomo, non contento, avrebbe provato nuovamente a scatenargli contro l'animale. «Questa volta gli ho gettato le pinne: si è fermato a giocare con quelle. Quando ho chiesto a quell'uomo di darmi almeno del disinfettante mi ha risposto: "Entra pure in mare, vedrai che ti farà bene"».
SOCCORSI Il 74enne è stato accompagnato in pronto soccorso. È stato medicato e curato, ma la sua vacanza è rovinata: dovrà tenere d'occhio quelle ferite e trattarle con antibiotici per cercare di evitare che facciano infezione. «Niente più mare, niente più uscite, niente più movimento. I medici gli hanno consigliato di sporgere denuncia anche perché ci sarebbero dei precedenti: non sarebbe la prima volta, infatti, che turisti e residenti hanno dei problemi con quel personaggio che vive nella casa sulla punta dell'isola. «Non ho sporto denuncia perché - spiega infine l'uomo - non credo sarebbe servito a molto, io finito le vacanze me ne andrò e non tornerò certo per un eventuale processo. Ma c'è un altro motivo per cui non ho voluto andare dalla polizia: con una querela di questo genere, con i miei referti medici, probabilmente come prima cosa avrebbero fatto sopprimere il cane. Non voglio che accada, l'animale non ha colpe. È il padrone che è un folle».