Ragazzo operato troppo tardi muore a 12 anni, «15 ore per un'ecografia»: condannata l'Azienda sanitaria

Il ragazzino si spense nel 2019 per un infarto intestinale, due giorni dopo il ricovero all'ospedale Vizzolo Predabissi di Milano

Mercoledì 20 Settembre 2023
Ragazzo operato troppo tardi muore a 12 anni, «15 ore per un'ecografia»: condannata l'Azienda sanitaria

Per il giudice di Lodi la morte del ragazzino di 12 anni deceduto tra atroci dolori al ventre all'ospedale Vizzolo Predabissi di Milano fu causata dall'atteggiamento dei medici «attendistico e, di consuegueza inadeguato». Le «non scelte» dei medici - si legge nella sentenza di condanna - «hanno condotto a un progressivo peggioramento del paziente» e hanno portato a «una diagnosi certa con estremo ritardo quando il quadro clinico era ormai seriamente compromesso».

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Il ricovero e l'arresto tardivo

Il 12enne era stato trasportato in ospedale alla fine del dicembre 2019 con terribili dolori al ventre: avrebbe dovuto essere operato ma i medici non decisero in tempo e proprio il ritardo gli causò un infarto intestinale e, a seguire, una serie di arresti cardiaci che lo stroncarono.

Un'attesa «continua» - scrive il giudice - che gli è costata la vita: più di 14 ore prima di effettuare l'esame radiologico e altre 15 ore prima di svolgere un'ecografia. Il giudice sottolinea con forza che, se fosse stata eseguita una diagnosi tempestiva e un intervento in tempo utile, le probabilità di sopravvivenza sarebbero state pressoché pari al 100%.

Anche se fosse stato operato entro la sera del 28 dicembre, al 90% si sarebbe salvato. 

La sentenza

Nella sentenza di condanna il giudice cita una perizia secondo la quale: «Il percorso diagnostico e la gestione clinica delle patologie che affliggevano il giovane, sin da suo arrivo al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Vizzolo Predabissi siano stati caratterizzati da evidenti errori di diagnostica nonché da inesplicabili ritardi terapeutici».

Per la morte del ragazzino, il giudice di Lodi ha così condannato l'Asst, - ovvero l'azienda socio sanitaria territoriale - di Melegnano e Martesana, che ora dovrà risarcire i suoi familiari, assistiti dall'avvocato Giuseppe Badolato. È stata quindi l'azienda sanitaria ad essere dichiarata responsabile del decesso, ma responsabilità più specifiche e individuali saranno presto messe nero su bianco: è infatti corso un procedimento penale a carico di un medico dell'ospedale.

Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA