Un dramma sfiorato. Quasi un miracolo. Arriva in albergo a Giulianova, in provincia di Teramo, una coppia di genitori tedeschi con un bambino di quindici mesi. Ha la febbre, ma la coppia non resiste ad andare subito al mare e porta con sé il piccolo, a quanto pare sotto il sole e senza cappello.
In sala, per fortuna, tra i turisti, c’è anche un medico che per è anestesista e rianimatore. Capisce subito che il bambino è in arresto cardiaco e non c’è tempo da perdere e con l’aiuto di un’altra dottoressa presente in sala riesce a rianimare il piccolo tra il conforto e il pianto dei genitori. Ma non può restare in albergo, è necessario che il piccolo paziente venga portato in ospedale. Viene chiamata l’ambulanza e dal presidio di Giulianova arriva abbastanza celermente, ma il bambino deve essere trasportato d’urgenza a Teramo dove rimane in cura per tre giorni. Il fatto è successo a fine agosto, ma se ne è avuto notizia solo ieri. E porta l’attenzione sulle carenze dell’ospedale di Giulianova dove non c’è nessun presidio pediatrico in un Pronto soccorso moderno e rinnovato, ma senza che un bambino o una donna con problemi ginecologici possa avere qualsiasi tipo di soccorso specialistico. Specie di notte. «Giulianova ha un trend turistico di famiglie, composto da giovani coppie con bambini - dice l’assessore al turismo Marco Di Carlo - se non un reparto di pediatria, “tagliato” assieme a ginecologia e al nido tanti anni fa, un servizio di pronto intervento con specialisti dovrebbe averlo».
LA POLEMICA
E qui scoppia la polemica. A sostenerla è l’ex primario del Pronto soccorso del nosocomio giuliese. Carmine Galliè il quale ricorda: «Anni fa ci fu una specie di cerimonia per inaugurare uno specifico settore del Pronto soccorso dedicato a interventi di carattere pediatrico. Ci mettemmo a lavorare per attrezzare una stanza che sarebbe dovuta servire a questo e mi dava una mano anche il direttore sanitario Paolo Calafiore, ma poi siano stati fatti fuori tutte e due e non se n’è fatto più niente. Ed a mio avviso una struttura del genere sarebbe davvero utile, direi indispensabile». Attualmente l’unico spiraglio di pediatria lo offre il dottor Attilio Branciaroli, che, però, è il responsabile del reparto di Pediatria dell’ospedale di Sant’Omero e che tre giorni alla settimana, il lunedì, il mercoledì d il venerdì a partire dalle 17 svolge la libera professione all’ultimo piano del padiglione ovest.