Somministrare il vaccino anti-Covid ai braccianti extracomunitari, fetta importante della comunità che spesso vive lontano dai centri urbani, non solo è soprattutto un passo importante a tutela della loro salute ma è anche uno step decisivo per salvare i raccolti.
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Oltre il 40% del totale sono lavoratori stagionali comunitari provenienti da Romania, Polonia e Bulgaria e altri Paesi europei che possono beneficiare del green pass europeo per favorire la libera circolazione di turisti e lavoratori ma rilevante è la presenza di extracomunitari che va tutelata in un momento importante - continua la Coldiretti - per la salute dei 10 milioni di cittadini che vivono nelle aree rurali e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari. In questo contesto - sostiene la Coldiretti - è necessario superare il ritardo accumulato per l'emanazione del decreto flussi 2021 che dovrebbero portare nelle campagne dello Stivale altri 18mila lavoratori extracomunitari ma anche le difficoltà burocratiche che ostacolano l'impiego dei lavoratori italiani in una situazione di difficoltà in cui si trovano altri settori economici.
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Ad oggi sono stati «approvati» come punti vaccinali già in possesso di tutti i requisiti richiesti ben 141 sedi Coldiretti e 27 sedi aziendali con molte Regioni che hanno già avviato incontri operativi con le strutture territoriali della Coldiretti per l'attività di vaccinazione con l'obiettivo di coinvolgere 1,5 milioni di dipendenti, agricoltori e addetti alla filiera agroalimentare Made in Italy. L'obiettivo del piano di vaccinazioni della Coldiretti è quello di garantire la sicurezza delle forniture alimentari alla popolazione sull'intera rete di oltre un milione di realtà divise tra 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita e 360mila bar, ristoranti e agriturismi per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro.