Napolitano: «Entrai nel Pci dal servizio d'ordine»

Mercoledì 14 Gennaio 2015
Napolitano: «Entrai nel Pci dal servizio d'ordine»
Da Padova a Capri, occupata interamente dalle truppe alleate. E poi Napoli, dove avvenne l'entrata nel Pci attraverso il viatico del «servizio d'ordine» al congresso regionale. E da lì a breve l'avvio di una lunghissima attività parlamentare che lo ha portato al vertice delle istituzioni repubblicane. Ecco l'esordio in politica di Giorgio Napolitano, il presidente «comunista e liberale» che negli anni si è raccontato e molto ha riferito della storia del Pci, ben rendendo il forte senso delle istituzioni del partito senza nascondere i tragici errori che ne hanno rallentato il percorso verso il Governo.





A partire dai fatti d'Ungheria e dall'ortodossia dei dirigenti di allora. Togliatti, ad esempio ha ricordato Napolitano, «aveva profonda un'idea di partito nazionale che avesse un suo profilo autonomo anche in Italia, ma non si distaccò mai dalla guida sovietica che poi, fino alla sua morte, fu la guida di Stalin. Quindi lui era dentro quell'universo con le sue degenerazioni». Napolitano fu però colpito da un episodio del rapporto che c'era tra il compagno Ercolì (nome di battaglia di Togliatti) e Stalin.



Togliatti «era convalescente e si trovava in Russia, dove ricevette a sorpresa una visita di Stalin che gli chiese di trasferirsi a Mosca per dirigere il Cominform, l'Ufficio di Informazione dei Partiti Comunisti. Ma non ne voleva sapere. Aveva assaporato il gusto della libertà e voleva vivere in Italia». E così Togliatti ebbe la buona idea di chiedere un parere alla direzione del Pci, che votò a favore: «Se ce lo chiede Stalin lo dobbiamo fare», fu il ragionamento.



Ma quella volta Togliatti disse no a Stalin.
Memorie, ricordi e frammenti di vita svelano circostanze della sua giovinezza che sicuramente ne segnarono la personalità. A partire dal padre avvocato e liberale che poi cedette e si iscrisse al partito fascista. Gli anni di Padova. E poi quelli passati a Capri, in una casa in affitto, mentre l'isola era interamente requisita dagli alleati. Lì il giovane Napolitano conobbe Curzio Malaparte che per i suoi reportage dalla Russia gli sembrava «un comunistà. E lavorò anche: per gli americani, alla »Red Cross« che si trovava sull'isola. Poi di nuovo a Napoli, nel primo dopoguerra, dove, dopo averli a lungo annusatì da vicino, si avvicinò definitivamente ai comunisti. "Partecipai al congresso della federazione napoletana come addetto al servizio d'ordine. Poi, subito, fui eletto per il congresso nazionale. Non facevano fare lunghe anticamere ai giovani, a quei tempi...".
Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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