Morto per trasfusioni infette, agli eredi oltre 2 milioni di risarcimento 33 anni dopo il decesso

Martedì 9 Luglio 2019 di Giovanni Del Giaccio
L'avvocato Renato Mattarelli
1
E' morto nel 1986 per trasfusioni infette, ora il Tribunale di Roma ha riconosciuto agli eredi un risarcimento di 2 milioni e 400.000 euro.  

La sentenza è del 4 luglio e «ha definitivamente accertato che il decesso di un uomo di Latina avvenuto nel 1986 è la conseguenza immediata e diretta di numerose sacche di sangue infetto somministrate nel 1973 presso l'Ospedale Santa Maria Goretti di Latina» - dice l'avvocato Renato Mattarelli che ha seguito gli eredi riuscendo a dimostrare il nesso causale fra le trasfusioni di sangue infette dell'epatite B con il decesso dell'uomo.

La causa ha presentato grandi difficoltà tanto che nella sentenza del giudice Lilia Papoff è scritto che l'azione giudiziaria è stata di «particolare complessità tecnica...e dell'esito incerto». Fra i grandi problemi giudiziari è stato affrontato quella della prescizione del diritto al risarcimento agli eredi visto che quando è stata iniziata la causa nel 2014 erano trascorsi quasi 30 anni dalla morte dell'uomo. Sono state trattate questioni rilevanti come lo smarrimento ed il successivo ritrovamento di alcune cartelle cliniche di una casa di cura privata di Latina che hanno intralciato la ricostruzione della vicenda clinica del deceduto. L'avvocato Mattarelli ha dimostrato che l'assenza di alcune cartelle cliniche ed in particolare l'assenza di conoscenze scientifiche sulle epatite B (ricomprese nel periodo tra le trasfusioni del 1973 e la morte del 1986) non potevano né dovevano ostacolare la condanna del Ministero della Salute per la mancata vigilanza sulle trasfusioni di sangue del Goretti di Latina. 
Ultimo aggiornamento: 18:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci