È morto a 86 anni Salvatore Ligresti.
Una vicenda che oltre al carcere ha lasciato a Salvatore Ligresti e ai figli, Jonella, Giulia e Paolo, gli strascichi di vicende giudiziarie in parte non ancora concluse. Approdato nel capoluogo lombardo dopo la laurea Ligresti ha fatto strada e fortuna. Partito da uno studio di progettazione, si sposa a 34 anni con Antonella Susini, figlia del provveditore alle opere pubbliche della Lombardia e nell'arco di vent'anni tesse relazioni nel mondo della finanza e degli affari per diventare negli anni '80 uno degli uomini più facoltosi d'Italia grazie alla ricchezza accumulata nel mattone.
Nell'81 c'è un episodio mai ben chiarito: il sequestro della moglie ad opera di mafiosi, che finisce con la liberazione della donna, dietro pagamento di un riscatto, e la morte, o la scomparsa, dei sequestratori. Non passa molto tempo e don Salvatore finisce coinvolto nello scandalo delle aree d'oro legate all'acquisto a caro prezzo da parte del Comune di Milano di terreni agricoli dell'ingegnere. Da Tangentopoli poi l'uomo d'affari siciliano viene travolto e si fa 112 giorni nel carcere di San Vittore. Ma riparte e, oltre a diventare più avanti socio di gruppi come Rcs e Unicredit, si amplia nelle assicurazione con l'acquisto da Montedison di Fondiaria.
Vince la battaglia ma il gruppo che dalla holding di famiglia Premafin include anche Sai e Milano Assicurazioni non ha lunga vita. Finisce sull'orlo del baratro e alla fine deve passare la mano. E finisce coi figli nel mirino delle procure di Milano e di Torino. Là resta fino all'uscita di scena.