Meredith, Sollecito al Tg1: "Nessuno mi crede.
C'è un deserto probatorio contro di me" -Foto

Lunedì 3 Febbraio 2014
Sollecito al Tg1
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ROMA - Nessuno mi crede e non capisco il motivo. Contro di me c' un deserto probatorio. Lo dice in un'intervista al Tg1 Raffaele Sollecito affermando di ritenere amareggiante e drammatico il fatto di esser stato condannato per un movente che noi quella sera non avevamo cosa fare e abbiamo ucciso.

«Io non so cosa è accaduto quella sera - ha aggiunto il giovane condannato a 25 anni per la morte di Meredith Kercher - io ero a casa mia e non è compito mio cercare di capire e trovare la verità su questo». Sollecito ha poi ribadito che «nessuno mi ha mai chiesto di poter essere interrogato: sono loro che me lo devono chiedere e questa cosa non è mai successa». Il giovane esclude poi di esser andato in Austria per fuggire. «Sarò un illuso, io mi aspettavo una assoluzione e quando ho sentito la sentenza la prima cosa che ho fatto è tornare in Italia». Ora non resta che la Cassazione, poi potrebbero aprirsi le porte del carcere. «Sarebbe un inferno - conclude - preferisco non pensarci».

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