Occhio alle case vacanza truffa: il vademecum della Polizia Postale

Martedì 29 Giugno 2021
Occhio alle case vacanza truffa: il vademecum della Polizia Postale

Con l'arrivo dell'estate 2021, in molti hanno già prenotato le proprie vacanze etive e molti altri stanno procedendo.

Ma tra alberghi, agriturismi e altri tipi di alloggio, la truffa su internet è dietro l'angolo. La Polizia Postale mette in guardia dopo aver indentifacato casi come quello del cosiddetto «cervello in fuga», uno dei profili di truffatore da cui la Polizia postale e delle Comunicazioni assieme al portale Airbnb intende mettere in guardia i vacanzieri che in vista dell'estate stanno cercando online una sistemazione per la loro villeggiatura.

Offre sul web la sua casa ai vacanzieri che vogliono affittarla per un breve periodo. Una volta contattato racconta però di essersi appena trasferito all'estero, magari per lavoro, e che all'arrivo dell'ospite non potrà accoglierlo di persona. Si scusa, ma è pronto ad affittare lo stesso il suo alloggio, dando così il via a una serie di scambi di documenti e bozze di contratto al di fuori del sito web di prenotazione. Salvo poi sparire dopo aver ricevuto una caparra. 

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Una campagna informativa accompagnata da un vademecum per aiutare a riconoscere i tentativi di raggiro online più diffusi, individuando i profili di truffatori più comuni e i consigli per smascherarli. Secondo i dati del portale che mette in contatto le persone in cerca di una casa vacanza con chi dispone di spazi per affittare, le prenotazioni per la villeggiatura sono passate dal 33% nell'estate 2019 al 53% nel 2021 mentre il turismo rurale è passato da un 21% nel 2019 al 37% di quest'anno. Ma con la popolarità della casa vacanza trovata online - avverte la campagna - aumenta anche il rischio di imbattersi in tentativi di truffa. In generale, ricorda la Polizia postale, nel 2020, a fronte dell'aumento dell'utilizzo del web durante la pandemia, le segnalazioni per reati informatici al Commissariatodips.it sono cresciute del 142% rispetto all'anno precedente.

Attenzione dunque, per chi si accinge a partire, ai potenziali «truffatori-tecnici informatici»: l'host ha davvero creato un annuncio su Airbnb, ma una volta contattato dall'ospite, fingendo un problema tecnico, lo reindirizza a un link diretto a un sito clone molto simile ad Airbnb. E poi ci sono i «truffatori-compari», che hanno creato da poco un annuncio e che in modo amichevole invitano il guest a trattare le condizioni d'affitto privatamente per risparmiare la commissione destinata al portale. Una volta incassato il bonifico però i sedicenti host spariscono. «Nonostante gli oltre 5,6 milioni di annunci disponibili, i tentativi di truffa sono estremamente rari e un team di assistenza è disponibile 24 su 24 a supporto degli ospiti», spiega Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia. «È importante che sia i contatti tra host e guest sia i pagamenti avvengano sempre all'interno del sito o dell'applicazione».

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La Polizia e Airbnb invitano dunque gli utenti a non pagare mai direttamente con bonifico; a non comunicare con l'host fuori dal sito; a prestare attenzione a link condivisi via email o da altri siti; a leggere l'annuncio con attenzione e a stare sempre allerta rispetto ad alloggi esca. 

Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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