Nubifragio a Bardonecchia, turisti in fuga: «Mancano acqua e luce». Il Frejus gonfiato da una bomba d'acqua, poi l'onda anomala

Sarebbe stata una frana staccatasi in quota durante un fortissimo temporale a causare l'improvvisa piena di un torrente

Lunedì 14 Agosto 2023
Nubifragio a Bardonecchia, esonda il torrente: cinque dispersi e 120 sfollati

Una colata di fango e detriti ha interessato l'abitato di Bardonecchia, in Alta Valle di Susa, dopo un nubifragio che si è abbattuto sulla zona nelle prime ore della serata. Per effetto della pioggia i corsi d'acqua si sono ingrossati e il Rio Merdovine è esondato. Le prime segnalazioni parlano di danni e disagi. Una persona risulta ferita, per fortuna non gravemente, dopo l'esondazione del Rio Merdovine che ha investito ieri sera la città di Bardonecchia.

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Meloni: «Daremo massimo aiuto e supporto»

«Sono contenta di sapere che le cinque persone disperse a seguito dell’ondata di fango e detriti che ha colpito Bardonecchia siano state ritrovate.

Ringrazio la Protezione Civile, i vigili del fuoco e quanti si sono mobilitati fin da subito nelle operazioni di ricerca e soccorso. A nome mio e del Governo esprimo la massima vicinanza ai cittadini, al Presidente della Regione Piemonte e al Sindaco. Faremo tutto cio che e necessario per dare il massimo aiuto e supporto». Cosi su Twitter la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

 

Il maltempo

In una notte caratterizzata da condizioni meteorologiche avverse, si è verificato un improvviso e violento straripamento del corso del torrente Frejus all'interno del centro urbano di Bardonecchia. L'evento, verosimilmente scatenato da un distacco parziale del monte omonimo, ha causato danni significativi e ha richiesto un massiccio intervento delle forze dell'ordine e dei soccorritori. Il bilancio è un ferito non grave e 120 sfollati.

 

 

I video

Nei filmati amatoriali che circolano sui social si vede l'ondata di fango travolgere una paratia e abbattersi con violenza su una strada nel fuggi fuggi dei passanti. Diverse sono state le auto danneggiate. La colata è un fenomeno conosciuto come 'debris flow' e consiste nel movimento verso valle, lungo il greto di un torrente di materiale detritico accompagnato da una massa d'acqua.

 

Le cause

Sarebbe stata una frana staccatasi in quota durante un fortissimo temporale a causare l'improvvisa piena di un torrente che attraversa l'abitato di Bardonecchia creando panico tra numerosi residenti e turisti nell'affollata località della Valle di Susa al confine con la Francia. Al momento non si ha notizia di persone coinvolte. La massa di fango, rocce e detriti ha fatto crescere di colpo la portata del corso d'acqua mentre in città non pioveva neppure. Il Comune di Bardonecchia ha aperto il Coc (Centro operativo comunale) e ha deciso l'utilizzo del Palazzetto dello sport per ospitare persone che eventualmente debbano abbandonare le loro case al piano terra lungo il corso del torrente. La furia della piena potrebbe avere danneggiato qualche ponte, ma questo aspetto potrà essere appurato solo dopo l'intervento dei tecnici. L'ondata di fango avrebbe toccato anche un albergo e la sede della Polizia di Stato.

 

Chiusa la statale

La frana in Val di Susa ha coinvolto anche la strada statale 335, invasa da fango e detriti. Chiuso - informa Anas - in entrambe le direzioni il tratto al chilometro 10 a Bardonecchia. Sul posto sono intervenute le squadre Anas e i carabinieri per la gestione della viabilità. È invece percorribile l'autostrada che porta al tunnel del Frejus che collega Italia e Francia. Interrotta a Bardonecchia l'erogazione del gas.

 

I soccorsi

I vigili del fuoco sono impegnati con una cinquantina di uomini e donne del Corpo, tra cui sommozzatori, nella perlustrazione del tratto del fiume esondato nella serata di ieri a Bardonecchia. Nel paese è stato attrezzato un centro di soccorso avanzato, ha spiegato a Sky tg24 Luca Cari, responsabile della comunicazione dei Vigili del fuoco. L'intervento dei pompieri ha consentito, ieri sera, di salvare sei persone rimaste intrappolate a bordo di un camper trascinato a valle dalla colata di acqua, fango e detriti.

 

I danni

Le strutture più colpite dallo 'tsunamì di fango che ha investito ieri sera la città di Bardonecchia sono il locale commissariato di polizia, risultato non agibile e con gravi danni al piano terra oltre alla totale compromissione del parco mezzi, e l'hotel «La Betulla», con il piano seminterrato invaso dall'ondata di piena. La zona maggiormente interessata è quella che si concentra su via Einaudi. Tre agenti della polizia sfollati sono stati ospitati in due diverse caserme dei carabinieri.

 

Messo in salvo un gruppo di campeggiatori

Un gruppo di persone in un campeggio a Rochemolles, sopra Bardonecchia, sono state allontanate dai soccorritori nella notte. Le loro tende erano state coinvolte dalla colata di fango. Ne dà notizia il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese che sta partecipando alle operazione coordinate dal Centro operativo comunale e dalla Protezione Civile. Soccorritori giunti da tutta la Valle di Susa e dalla Val Sangone hanno ispezionato le auto lungo 10 chilometri del fiume trascinati dalla piena.

 

La testimonianza

»C'è stato un boato fortissimo. Poi è arrivato il panico. C'era gente che scendeva lungo la strada e diceva di non salire. Altri che salivano e dicevano di non scendere. Siamo rimasti bloccati fino a quando non ci è arrivata la voce che più sopra, oltre il primo ponte, il percorso era agibile«. A parlare sono Giorgio e Maria Cristina, una coppia che ieri sera si è trovata a Bardonecchia (Torino) nel momento in cui sulla cittadina si è abbattuta una colata di fango e detriti portata da un corso d'acqua. »Ho sentito un boato - racconta una residente - e ho visto le betulle del giardino piegarsi. Credevo che fosse un temporale e ho pensato di togliere la biancheria che era stesa ad asciugare. Come se fosse un terremoto«. »Siamo senza acqua - continua- e stiamo andando a procurarcela alle fontane armati di bottiglia«.

 

Turisti in fuga

«Acqua e luce dalle 21.39 di ieri sera non ci sono più. Noi ce ne andiamo. Eravamo qui da venerdì sera. La vacanza è finita». Lo racconta Filippo Lomonaco, studente di ingegneria del Politecnico di Torino di 22 anni, mentre abbandona, con tre amici, uno degli appartamenti coinvolti dall'esondazione del rio Mardouvine a Bardonecchia. «Io credo che qui - spiega - essendo la zona bassa, sia una delle più colpite perché l' acqua si accumula di più, visto che il letto del fiume è basso. Noi siamo stati fortunati perché quando è successo eravamo chiusi in casa. Eravamo appena tornati da una partita a padel». «Ci siamo fatti la doccia - prosegue - e ci siamo spaventati, abbiamo sentito un boato e ci siamo preparati per evacuare. Per fortuna l'acqua non è mai entrata al primo piano. Abbiamo chiamato il 112 e ci hanno detto chiudetevi in casa, e così abbiamo fatto. Abbiamo incontrato un pompiere che è venuto qui davanti e ci ha detto di stare tranquilli».

 

L'allerta meteo

«Resta sotto costante monitoraggio la situazione a Bordonecchia, in Piemonte, dopo la alluvione che ha colpito l’abitato, con fanghi e detriti. Nessuna vittima, per fortuna, e alcune decine di persone sfollate. La Protezione civile ed i vigili del fuoco stanno lavorando senza tregua, con la collaborazione delle Forze dell’ordine, mentre si resta in allerta per il possibile ritorno del maltempo nelle prossime ore. Inutile assicurare che il governo nazionale, per quanto di sua competenza, fara la propria parte per rimuovere le cause strutturali che hanno determinato la calamita». Lo dichiara il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci.

 

La mancata segnalazione

Non c'era allerta meteo per i temporali, ieri, nella Valle di Susa dove si è staccata la frana che ha devastato Bardonecchia nel giorno della festa patronale. Si sono comunque formate celle temporalesche che in alcuni casi sono state molto potenti alimentate la calore e dall'elevata umidità che si erano accumulate nella giornata in tutto il Piemonte Nel bollettino di Arpa Piemonte ieri l'allerta gialla riguardava il nord del Piemonte e la pianura settentrionale nella regione. La stessa previsione è per la giornata di oggi.

 

La dinamica

Una bomba d'acqua in un punto remoto e assai circoscritto fra le montagne dell'Alta Valle di Susa al confine fra Italia e Francia. C'è questo all'origine della colata di fango e detriti, una sorta di piccola frana, che si è abbattuta ieri sera sull'abitato di Bardonecchia. La ricostruzione è stata operata nel centro congressi della città, dove è stata allestita una Unità di crisi alla quale partecipa l'assessore regionale alla protezione civile Marco Gabusi. «Ieri sera - è stato spiegato -a Bardonecchia neppure pioveva. La centralina di Rochemolles ha rilevato 3 mm di acqua: è stato sul versante opposto che si è abbattuto il violento nubifragio». Il rio Frejus, che sul versante italiano prende il nome di Merdovine, ha raccolto una copiosa quantità di fango e detriti da un affluente e si è ingrossato al punto che nel tratto in cui attraversa Bardonecchia il letto si è alzato di almeno 5-6 metri. Incontrando un primo ponte si è determinata una sorta di onda anomala, un piccolo tsunami, che ha frantumato i parapetti. Poi, proseguendo la corsa, il rio è esondato, danneggiando un secondo ponte e seppellendone un terzo all'altezza di un albergo e del commissariato di polizia. Decine di auto parcheggiate nei paraggi sono state trascinate verso valle fino ad uscire dal territorio del Comune.

Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 08:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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