Renzi: «Ora cambiamo l'Europa
Operazione da 150 miliardi in 5 anni»

Martedì 27 Maggio 2014
Matteo Renzi
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Per l'Europa il momento di cambiare. Lo dice il premier Matteo Renzi dopo il trionfo del Pd alle Europee. «Vince la speranza», è stato il commento al voto che ha portato il Pd al massimo storico del 40%. «Non ci sono più alibi per non fare le riforme» e in Europa «si può aprire una terza via fra populismo e restaurazione».



Beppe Grillo intanto sul blog ammette la sconfitta: «Forse è ancora presto», dice, in questa «Italia di pensionati», ma «andiamo avanti». Poi prende un Maalox per digerire il flop.



Silvio Berlusconi in una nota indica la sua condizione di «uomo non libero» fra i motivi della debacle di Forza Italia. Per Angelino Alfano Ncd è «il pilastro di centrodestra dell'esecutivo», che non è «un monocolore Pd».



«Messaggio ricevuto: ora è il momento di accelerare su tutto» e non di festeggiare. Così Renzi ha poi spiegato a Porta a Porta su Rai 1 la sua volontà di riprendere il cammino di Governo con ancora maggiore determinazione.



«Se devo essere sincero no», non mi aspettavo un risultato alle europee «con proporzioni così grandi: per alcuni aspetti è quasi commovente perché hai una forte responsabilità, non devi sbagliare un colpo», ha continuato.



Il risultato delle elezioni «rafforza il Pd e, direi, rafforza quella parte d'Italia che ci crede e tra gli urli e le proposte ha scelto di stare con le proposte. È come se con questo risultato dicessimo l'Italia c'è e ha voglia di contare in Europa», ha aggiunto.



Se l'Europa cambierà le sue politiche di rigore e si aprirà alla crescita «potremo fare un'operazione keynesiana straordinaria in cinque anni: più di 150 miliardi di euro», ha poi sostenuto il premier.



All'Europa «è arrivato forte e chiaro il messaggio che così come stiamo andando non va bene», ha proseguito Renzi. «È sempre più diffusa la convinzione che si sia sbagliato» in passato in Ue. «Quest'Europa non ha convinto»: non solo gli euroscettici «ma anche chi ha votato il Pd ha detto, "ragazzi cambiamo"».



Se l'Italia sarà capace di fare le riforme del Senato, del Lavoro, della Pubblica amministrazione «allora sarà credibile» nei confronti della Merkel e dell'Europa. «La Germania negli anni 2000 ha fatto riforme strutturali e del mercato del lavoro» ed oggi è il Paese «leader» europeo, ha detto ancora Renzi.



«C'è la convinzione molto forte in tutte le istituzioni europee che ora è il momento di cambiare», ha poi risposto Renzi a chi gli domanda se la politica della cancelliera tedesca Angela Merkel cambierà. La Francia come la Germania, «sono tutti interlocutori principali» dell'Italia, aggiunge. «E mi piace pensare che l'Italia non sia più a rimorchio, che non sia vista come il problema, che sia interlocutrice. Dobbiamo portare l'Italia a guidare quello che avverrà».
Ultimo aggiornamento: 13:23

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