Migranti, Meloni: «Domani incontro con Scholz». Il nuovo piano europeo e i temi all'ordine del giorno

Lo ha detto la presidente del Consiglio a a Granada, a margine del summit della Comunità Politica Europea

Giovedì 5 Ottobre 2023
Migranti, Meloni: «Soddisfatta dell'accordo in Ue, siamo tutt'altro che isolati». Domani vertice con Scholz»

Con il cancelliere tedesco Olaf Scholz «abbiamo un bilaterale domani mattina», afferma Giorgia Meloni, a Granada per il summit della Cpe. «Ci siamo sentiti nei giorni scorsi - continua il premier - sicuramente sarà un'occasione per ragionare di come fare passi davanti soprattutto su quello che interessa l'Italia, che è il tema della dimensione esterna, che sono gli accordi con il Nordafrica, che sono la guerra e i trafficanti». 

Un tentativo di chiarimento dopo il gelo delle scorse settimane, con la Germania accusata dal nostro governo di incentivare l'arrivo di stranieri in Italia tramite le Ong, chiudendo però ai migranti provenienti dall'Italia. In questo senso la frase di Meloni («siamo tutt'altro che isolati»), letta in controluce, evidenzia al contrario un rischio di isolamento per Berlino di fronte all'asse Roma-Parigi (con possibili allargamenti sul Patto di stabilità).

Ma un bilaterale che arriva dopo un accordo sul nuovo Patto per la migrazione e l’asilo che vede l'Italia, al netto di tutto, soddisfatta.

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Il nuovo regolamento

E proprio del nuovo Patto ha parlato Meloni: «Lo riteniamo un testo che è decisamente migliore rispetto alle regole precedenti. Ma la proposta italiana attuale - ha proseguito - è fermare la migrazione illegale». Il nuovo regolamento stabilisce le regole da applicare nelle situazioni di crisi, quando un Paese europeo sia sotto stress per gli arrivi. Il testo definitivo sarà concordato adesso dal Consiglio nei negoziati con il Parlamento europeo. Un paese dell'Ue potrà chiedere contributi di solidarietà ad altri Stati membri, che potranno arrivare tramite ricollocazionicompensazioni di responsabilità (cioè esaminando le domande di asilo al posto del Paese in difficoltà) o pagando. Diventa poi obbligatoria la solidarietà verso i paesi di primo ingresso, che si vedono "alleggeriti" sul fronte delle regole in materia di asilo. Rispetto al regolamento di Dublino, migliorano le condizioni per i Paesi di primo approdo (e dunque per l'Italia), con l'estensione dei termini per ri-trasferire indietro i migranti che fanno domanda di asilo in un Paese (che dunque ne ha la responsabilità) e poi si spostano in un altro Stato membro. Trasferimento che non avrà luogo però in caso di insufficienza delle ricollocazioni. 

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La soluzione sulle Ong

Vi è infine un riferimento alla «strumentalizzazione», intesa come minaccia di destabilizzazione a un paese o all'intera Ue che può verificarsi in caso di arrivi dopo operazioni di salvataggio in mare condotte da privati. Nel testo si è giunti a un compromesso sulle Ong: la parte in cui si legge che «le operazioni di aiuto umanitario non dovrebbero essere considerate come strumentalizzazione» (riferimento indiretto alle organizzazioni umanitarie) è stata messa nei «considerando», ossia tra i preamboli al Regolamento. La Germania in questo modo vede un riferimento nel testo, l'Italia invece è riuscita a confinare la parte scomoda in una sezione considerata giuridicamente irrilevante.

Ultimo aggiornamento: 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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