Migranti, passa la linea italiana: c'è l'accordo Ue. Meloni: «Non siamo isolati, sulle Ong ci danno ragione»

La sodisfazione di Palazzo Chigi: passa la nostra linea, non decidono gli scafisti

Giovedì 5 Ottobre 2023 di Mario Ajello
Migranti, c'è l'accordo Ue. Meloni: «Non siamo isolati, sulle Ong ci danno ragione»

ROMA La Germania fa dietrofront sugli aiuti alle Ong. E così s’è raggiunto l’accordo tra i 27 Paesi europei sul testo chiave del regolamento delle crisi sui migranti. Il via libera si è avuto grazie al fatto che la Germania ha accettato di tornare al testo formulato a luglio che non conteneva alcun riferimento alle operazioni condotte in mare dalle Ong.

Contro l’intesa raggiunta a Bruxelles si sono espresse Polonia e Ungheria, mentre Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute.

«Accolgo con favore l’intesa politica raggiunta dagli Stati membri sul regolamento sulle crisi. È un vera svolta, che permette di avanzare nei negoziati con il Parlamento Ue e il Consiglio. Uniti possiamo portare a compimento il Patto sulla migrazione prima della fine della legislatura». Così ha commentato Ursula von der Leyen, presidente della commissione Ue. 
Per arrivare al compromesso, in particolare è stato rimosso il riferimento alle organizzazioni non governative che la Germania aveva inserito nel testo precedente e aveva anche dichiarato nel Consiglio Affari Interni del 28 settembre che quella clausola costituiva per Berlino una linea rossa. Il riferimento esplicito alle Ong mirava ad evitare, in sostanza, che possano venire accusate in futuro di uso strumentale delle migrazioni. Ora quel riferimento è stato rimosso. Palazzo Chigi, che con il governo Scholz proprio su questo ha battagliato clamorosamente, è più che soddisfatto per il passo indietro tedesco. Ne ha parlato anche Giorgia Meloni, nell’intervista per i 20 anni di Sky, e lo ha fatto così: «Con la Germania si era aperta una discussione sul patto di migrazione e asilo perché chiedeva di aggiungere un emendamento che secondo me faceva dei passi indietro sul tema anche delle Ong. L’emendamento è stato ritirato ed è passata la posizione italiana. Si tratta ora di implementare gli strumenti effettivi, è poi nella velocità di realizzazione di questi strumenti che l’Europa deve essere più brava sulla questione migranti. Io comunque non mi sento isolata su queste materia, mi sembra che sia molto più isolata una sinistra europea che continua ad affrontare il tema migranti in modo ideologico facendo di fatto un lavoro che non aiuta nessuno». E ancora la soddisfazione di Meloni: «Mi pare che, nell’accordo raggiunto nella Ue, si usino parole chiare quando si dice che i trafficanti di esseri umani non possono decidere chi entra in Europa, perché è una strada chiara quella che l’Europa vuole intraprendere». 


GLI AFFONDI


Con tono meno grave, e quasi sorridente, Meloni a Sky affonda il colpo: «Al Pd piacciono così tanto i tecnici che metteranno un tecnico al posto della Schlein». Sul Mes: «Non ho cambiato idea, questo è un dibattito che non fa bene all’Italia». Sui magistrati: «Mi preoccupa la loro difesa corporativa». Ma il punto vero è quello europeo. Ed è significativo che la Faz (il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung) titoli così: «Berlino sbatte contro il granito» di Roma. Ovvero si è arresa, di fronte alla posizione italiana, nell’accordo sulla riforma del sistema comune di asilo europeo. L’esecutivo Meloni, scrive il giornale tedesco, è riuscito a far passare questa riforma che colpisce anche le Ong quando «nelle operazioni si salvataggio nel mar Mediterraneo promuovono ondate di migranti». Diversi Stati Ue - incalza la Faz - «felici che in Italia sia al potere Meloni», e non l’ex cancelliera Merkel, «hanno sostenuto Roma in questo dossier». Ma riecco Meloni, ancora nell’intervista a Sky. E su questo sembra preoccupata: l’appoggio all’Ucraina. Ne è arciconvinta e continuerà assolutamente. «Però - fa notare - la guerra genera delle conseguenze che impattano fortemente sulle nostre società, e se noi non siamo bravi ad affrontare quelle conseguenze le opinioni pubbliche continueranno a scricchiolare». Le verrebbe da aggiungere: purtroppo.

Ultimo aggiornamento: 11:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA