Per Giovanni Tria è stato il giorno più complicato. Soltanto ventiquattrore prima, dopo l'ultimo vertice di maggioranza con Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia era convinto che la partita del Def fosse chiusa. Del resto aveva concesso molto. Aveva rotto il tabù dell'1,6%, quello che avrebbe permesso di coprire l'aumento dell'Iva, tagliare il deficit strutturale e ridurre il debito. Aveva accettato di scrivere nell'aggiornamento del Def, un deficit al 2%, oltre...
Ultimo aggiornamento: 09:55
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