Berlusconi ricoverato, dall'intervento a cuore aperto nel 2016 al long Covid: le malattie del Cav

I primi ricoveri sono rimasti un tabù. Segreti, ignoti ai più, talvolta per anni. Poi è iniziata l'era dei bollettini medici in tempo reale, le agenzie stampa che battono al cardiopalma ogni minimo sviluppo. La cartella clinica di Silvio Berlusconi è una questione di Stato.

Mercoledì 5 Aprile 2023 di Francesco Bechis
Berlusconi ricoverato, dall'intervento a cuore aperto nel 2016 al long Covid: le malattie del Cav

I primi ricoveri sono rimasti un tabù. Segreti, ignoti ai più, talvolta per anni. Poi è iniziata l'era dei bollettini medici in tempo reale, le agenzie stampa che battono al cardiopalma ogni minimo sviluppo. La cartella clinica di Silvio Berlusconi è una questione di Stato.

L'anziano e longevo leader e fondatore di Forza Italia, 86 anni di cui più di trenta spesi in politica, è ricoverato al San Raffaele di Milano, in terapia intensiva, per le complicazioni di una polmonite.

E' questa l'ultima di una lunghissima serie di complicazioni e malattie che negli anni hanno costretto il patron di Mediaset al ricovero ospedaliero. 

I PRIMI MALANNI

Il primo risale al 1997. Un'operazione per rimuovere un tumore alla prostata, sempre al San Raffaele da lui co-fondato. Non se ne seppe nulla per anni. Il Cav rivelò i dettagli della malattia solo  molto più tardi parlando a un gruppo di giovani in una comunità di recupero in Veneto. 

Il calvario medico era appena iniziato. 2006, un anno prima del Predellino, Prodi è premier. Berlusconi si sottopone a un'operazione per ricostruire il menisco. Lo opera il professor Marc Martens in una clinica di Anversa, in Belgio. Già allora, a fianco dell'ex premier, c'è il suo inseparabile medico personale: Alberto Zangrillo. Pochi mesi dopo, siamo a fine 2006, un nuovo ricovero: Berlusconi ha un malore a Montecatini durante una conferenza di Forza Italia. Sarà operato a Cleveland, in Ohio, un mese dopo quando gli impiantano un pacemaker. 

L'AGGRESSIONE

Svariati i ricoveri e le operazioni nella sua Milano. Al San Raffaele, vicino agli studi Mediaset e al quartiere che porta la sua firma, Milano 2. 13 dicembre 2009: è il giorno in cui Massimo Tartaglia lancia una statuetta del duomo di Milano in miniatura e colpisce in volto Berlusconi, allora premier, portato via con il volto grondante sangue. Un'aggressione costata cara all'attentatore: sei anni di libertà vigilata. Ma ancora più cara al Cav: l'ex premier si è dovuto sottoporre a diversi interventi alla mandibola negli anni. 

 

GLI ALTRI RICOVERI

Berlusconi torna al San Raffaele nel 2013 per curare l'uveite, patologia oculare che lo costringe a indossare occhiali da sole anche in Parlamento. Il male tornerà l'anno dopo. 

Negli anni a venire, a dare pensieri all'equipe di medici di Arcore è stato soprattutto il cuore del Cavaliere. Il quadro cardiologico del leader di FI è andato infatti peggiorando. Nel 2015 l'operazione del pacemaker al San Raffaele. Un anno dopo, il delicatissimo intervento a cuore aperto per sostituire la valvola aortica. In quell'occasione, rivelerà in seguito Zangrillo, Berlusconi «ha davvero rischiato la vita».

IL CALVARIO COVID

Tra gli ultimi malanni del quattro volte premier l'occlusione intestinale che ancora una volta, nel 2019, lo ha portato sotto i ferri dei chirurghi. E poi, come è noto, il Covid, contratto da Berlusconi in una forma assai aggressiva. Una malattia "infernale", a detta del Cav che è rimasto in ospedale dieci giorni e però ha fatto i conti a lungo con gli strascichi del virus. Un long-Covid che ha spossato il leader azzurro al punto da costringerlo a sottoporsi a più accertamenti negli anni a venire. 

Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 12:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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