I primi ricoveri sono rimasti un tabù. Segreti, ignoti ai più, talvolta per anni. Poi è iniziata l'era dei bollettini medici in tempo reale, le agenzie stampa che battono al cardiopalma ogni minimo sviluppo. La cartella clinica di Silvio Berlusconi è una questione di Stato.
L'anziano e longevo leader e fondatore di Forza Italia, 86 anni di cui più di trenta spesi in politica, è ricoverato al San Raffaele di Milano, in terapia intensiva, per le complicazioni di una polmonite.
I PRIMI MALANNI
Il primo risale al 1997. Un'operazione per rimuovere un tumore alla prostata, sempre al San Raffaele da lui co-fondato. Non se ne seppe nulla per anni. Il Cav rivelò i dettagli della malattia solo molto più tardi parlando a un gruppo di giovani in una comunità di recupero in Veneto.
Il calvario medico era appena iniziato. 2006, un anno prima del Predellino, Prodi è premier. Berlusconi si sottopone a un'operazione per ricostruire il menisco. Lo opera il professor Marc Martens in una clinica di Anversa, in Belgio. Già allora, a fianco dell'ex premier, c'è il suo inseparabile medico personale: Alberto Zangrillo. Pochi mesi dopo, siamo a fine 2006, un nuovo ricovero: Berlusconi ha un malore a Montecatini durante una conferenza di Forza Italia. Sarà operato a Cleveland, in Ohio, un mese dopo quando gli impiantano un pacemaker.
L'AGGRESSIONE
Svariati i ricoveri e le operazioni nella sua Milano. Al San Raffaele, vicino agli studi Mediaset e al quartiere che porta la sua firma, Milano 2. 13 dicembre 2009: è il giorno in cui Massimo Tartaglia lancia una statuetta del duomo di Milano in miniatura e colpisce in volto Berlusconi, allora premier, portato via con il volto grondante sangue. Un'aggressione costata cara all'attentatore: sei anni di libertà vigilata. Ma ancora più cara al Cav: l'ex premier si è dovuto sottoporre a diversi interventi alla mandibola negli anni.
GLI ALTRI RICOVERI
Berlusconi torna al San Raffaele nel 2013 per curare l'uveite, patologia oculare che lo costringe a indossare occhiali da sole anche in Parlamento. Il male tornerà l'anno dopo.
Negli anni a venire, a dare pensieri all'equipe di medici di Arcore è stato soprattutto il cuore del Cavaliere. Il quadro cardiologico del leader di FI è andato infatti peggiorando. Nel 2015 l'operazione del pacemaker al San Raffaele. Un anno dopo, il delicatissimo intervento a cuore aperto per sostituire la valvola aortica. In quell'occasione, rivelerà in seguito Zangrillo, Berlusconi «ha davvero rischiato la vita».
Urso: «Incentivi a chi deve rottamare, non a chi ha facoltà comprare elettrico. Rinnovare parco è priorità... https://t.co/Gt1KHcDSII
— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) April 5, 2023
IL CALVARIO COVID
Tra gli ultimi malanni del quattro volte premier l'occlusione intestinale che ancora una volta, nel 2019, lo ha portato sotto i ferri dei chirurghi. E poi, come è noto, il Covid, contratto da Berlusconi in una forma assai aggressiva. Una malattia "infernale", a detta del Cav che è rimasto in ospedale dieci giorni e però ha fatto i conti a lungo con gli strascichi del virus. Un long-Covid che ha spossato il leader azzurro al punto da costringerlo a sottoporsi a più accertamenti negli anni a venire.