Dopo le chiusure di alcune Regioni divenute zona rossa, il Governo ha varato il Dl Ristori bis, con l’obiettivo di venire incontro alle categorie più danneggiate e nel quale si prevede un allargamento della platea dei destinatari degli aiuti economici.
Il decreto Ristori rientra nell'aggiornamento fatto dal Centro studi parlamentari Nomos della raccolta dei provvedimenti Covid di governo e Regioni. L'ultimo atto prevede un ampliamento delle categorie di attività beneficiarie (allegati 1 e 2) del contributo a fondo perduto previsto dal decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137. Per alcuni operatori già beneficiari del contributo che registrano ulteriori restrizioni delle loro attività alla luce delle nuove misure restrittive nelle zone arancioni e rosse, il contributo è aumentato di un ulteriore 50 per cento.
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È previsto un nuovo contributo a fondo perduto per specifiche imprese che operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di elevata o massima gravità. Il contributo sarà erogato seguendo la stessa procedura già utilizzata dall’Agenzia delle entrate in relazione ai contributi previsti dal decreto “Rilancio” (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34) e per quelli introdotti con il precedente decreto “Ristori”.
L’importo del beneficio varierà in funzione del settore di attività dell’esercizio. Poi c'è la costituzione di un fondo per ristorare con un contributo a fondo perduto le perdite subite dalle attività economiche che hanno sede nei centri commerciali e per le industrie alimentari. Credito d’imposta sugli affitti commerciali (art. 4) – Riconosce un nuovo contributo a fondo perduto alle imprese che svolgono le attività che operano nelle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dell’ultimo DPCM viene esteso quanto previsto dal primo decreto Ristori, prevedendo un credito d’imposta cedibile al proprietario dell’immobile locato pari al 60% dell’affitto per ciascuno dei mesi di ottobre, novembre e dicembre.
Sospensione dei versamenti (art. 7) - Per i soggetti che esercitano attività economiche sospese prevede la sospensione delle ritenute alla fonte e dei pagamenti IVA per il mese di novembre Cancellazione della seconda rata dell’IMU (art. 5) - Prevede la cancellazione della seconda rata dell’IMU per le imprese che svolgono le attività che danno titolo al riconoscimento del nuovo contributo a fondo perduto e operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dall’ultimo DPCM, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività.
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