Roma, morto a 19 anni per una manovra killer: l'addio a Vittorio

Sabato 7 Maggio 2016 di Veronica Cursi
Roma, morto a 19 anni per una manovra killer: l'addio a Vittorio


Una manovra azzardata. Una macchina che sterza all'improvviso per entrare in un benzinaio e non si accorge di quel motorino che sta arrivando dall'altra parte della strada. A bordo c'è un ragazzo di 19 anni, Vittorio Trombetti, sta andando all'università a prendere la sua fidanzata. Ma a quell'appuntamento, purtroppo, non arriverà mai.
È il 2 maggio, sono le due di pomeriggio su via Cassia Antica, all'altezza del civico 280, una strada non nuova a incidenti mortali. Una donna alla guida di un auto, che proviene da piazza dei Giuochi Delfici, taglia improvvisamente la strada per entrare in un distributore di benzina che si trova sull'altro lato della via. Non vede quello scooter rosso che arriva dalla direzione opposta e lo prende in pieno. Vittorio viene sbalzato in aria per qualche metro, l'impatto è violentissimo, il ragazzo si schianta a terra ma nonostante il colpo riesce a rialzarsi sulle sue gambe. È ancora cosciente. Ma non fuori pericolo.
La conducente dell'auto si ferma subito a prestare soccorso. Proprio in quel momento passa un'ambulanza vuota che carica il ragazzo sotto choc. «Chiamate la mia ragazza, ditele che ho avuto un incidente», dice ancora lucido agli infermieri ma quelle purtroppo saranno le sue ultime parole: perché pochi minuti dopo, appena arrivato all'ospedale Villa San Pietro che dista qualche metro dal luogo dello schianto, Vittorio perde i sensi e muore.


L'ULTIMO SALUTO
Una morte che ha sconvolto gran parte di Roma nord. La famiglia di Vittorio è proprietaria di un negozio di articoli sportivi molto conosciuto a Roma. Il giovane viveva nel quartiere di Cortina d'Ampezzo, proprio lì dove giovedì centinaia di giovani, amici e parenti hanno voluto dargli l'ultimo saluto. Una folla silenziosa e commossa si è riunita sul campo di calcio dell'istituto Calasanzio, la scuola dove Vittorio aveva passato i suoi anni più belli. «Amore mio, il buon Dio aveva bisogno di avere accanto un angelo come te. Fa buon viaggio», ha detto il padre con la voce rotta dalle lacrime. Palloncini bianchi sono volati in cielo, ricordi di una vita spezzata troppo presto. Ad accompagnare la bara una canzone di Baglioni, il suo cantante preferito: «Se anche fossimo lontani, noi saremo insieme, sempre tutti qui», dice il testo.
 
E tutti accanto a Vittorio, al suo ricordo, sono gli amici che in queste ore continuano a riempire di amore e disperazione il suo profilo Facebook. Scorrono le immagini delle vacanze, dei compleanni, delle partite di calcetto: «Continueremo a ridere di quello che ci faceva ridere - scrive un amico - Di quelle piccole cose che ci piaceva fare insieme.Le estati a Porto Ercole, le sciate al Terminillo, l'ultimo capodanno passato insieme fino al pranzo della scorsa domenica, tutti li, insieme, col sorriso sul volto». Frasi d'amore ma anche tanta rabbia per una morte assurda. «Due mani sul volante e la testa da un'altra parte, sono come una pistola carica nelle mani di un bambino - si sfoga Pierpaolo - Questo non è un incidente. Questa è una strage programmata. Strage che si consuma quotidianamente sulle strade di Roma».
 

Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 08:13

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