Norman Atlantic a Brindisi, recuperata la scatola nera. Il procuratore di Bari: «Non più di 15 dispersi»

Sabato 3 Gennaio 2015 di Mauro Evangelisti
Norman Atlantic a Brindisi, recuperata la scatola nera. Il procuratore di Bari: «Non più di 15 dispersi»
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È stata recuperata la scatola nera dal Norman Atlantic ormeggiato nel porto di Brindisi. Il pm Ettore Cardinali ha lasciato il traghetto sul quale era salito insieme ad un pool di investigatori. La scatola nera rappresenta il primo elemento fondamentale per accertare le cause dell'incendio e la dinamica dei fatti. Secondo il procuratore di Bari Volpe i dispersi non sarebbero più di 15.





L'arrivo a Brindisi La Norman è arrivata al largo di Brindisi poco dopo le 7, trainata dai rimorchiatori della ditta Fratelli Barretta. Attualmente è ferma a 6 miglia dal porto, a sud est, ma è già visibile dal faro di Punta Risi. In questo momento, con una manovra assai complessa, si è avvicinato alla Norman Atlantic un elicottero dal quale si stanno calando dentro la nave degli operatori. La nave è ancora fumante.



«Forse in serata avremo qualcosa di più da Brindisi, dipenderà dai tempi tecnici», ha detto Giuseppe Volpe parlando del sopralluogo del pm Ettore Cardinali che si è appena concluso a Brindisi sul relitto della Norman Atlantic. «Ci sono operazioni estremamente delicate che vanno svolte con la massima cura - ha detto Volpe - e in sicurezza totale».







Ok all'ingresso in porto. È stato dato l'ok all'ingresso nel porto di Brindisi del Norman Atlantic. Il traghetto sarà ridossato e messo in sicurezza. A quanto si apprende potrebbe essere poi ormeggiato alla banchina di Costa Morena Nord, tra il porto medio e il porto esterno, ma si attendono le disposizioni della magistratura.



Le procedure di stabilizzazione vengono effettuate dagli equipaggi dei rimorchiatori della società brindisina Barretta con dei pontoni galleggianti.
Un elicottero dei vigili del fuoco si trova a Sant'Apollinare pronto a levarsi in volo per l'eventuale trasbordo di personale tecnico e degli investigatori sulla nave incendiata da cui ancora si vede uscire del fumo. Le manovre dureranno qualche ora.




La nave sarà fatta entrare nel porto esterno di punta Riso. Ci sono difficoltà tecniche perché le pinne stabilizzatrici della Norman Atlantic sono larghe 30 metri e quindi bisogna trovare lo spazio necessario. La zona di punta Riso è l'unica che abbia questo spazio. La destinazione finale della nave è comunque Costa Morena. I primi accertamenti sul relitto verranno eseguiti dove si trova ora.



Il viaggio di ritorno è cominciato ieri alle 16, sfruttando il miglioramento delle condizioni meterologiche. Quando sarà messa in sicurezza, i primi ad entrare saranno i vigili del fuoco. Il procuratore di Bari Volpe, che dirige l'inchiesta, non esclude che all'interno vi possano essere altri cadaveri.



Nuovi indagati Tra i quattro nuovi indagati nell'inchiesta della magistratura barese sul naufragio ci sono il legale rappresentante della società noleggiatrice della nave, la greca Anek Lines, e il "supercargo" Fantakis Pavlos, dipendente della stessa ditta. Si tratta della medesima agenzia di trasporto marittimo coinvolta da un incendio circa un mese fa. Il 30 novembre scorso, infatti, a 25 miglia da Brindisi, un rogo era divampato nella sala macchine dello Ierapetra L. diretto a Igoumenitsa. I membri dell'equipaggio riuscirono a spegnere l'incendio che si era sviluppato a bordo. Tra gli indagati ci sono poi i due membri dell'equipaggio della Norman Atlantic Luigi Iovine, 45enne napoletano, primo ufficiale di coperta e Francesco Romano, 56enne siciliano, secondo ufficiale di macchina.



Il procuratore capo di Bari Giuseppe Volpe ha detto che «Se dovessero emergere altre responsabilità indagheremo altre persone. Accertiamo giorno per giorno e minuto per minuto quello che è successo. I dettagli devono essere accertati, ma le ipotesi al momento sono quelle di inosservanza degli obblighi che gravavano sull'equipaggio».



Volpe ha poi aggiunto: «Oltre alle responsabilità eventuali del comandante per la cattiva gestione dei soccorsi, ammesso che ve ne siano, potrebbero esserci responsabilità di chi poi materialmente tra i componenti dell'equipaggio ha prestato assistenza ai passeggeri». Ci sono infatti due membri dell'equipaggio indagati dalla Procura, uno responsabile della sicurezza e l'altro responsabile delle operazioni di calo in mare delle imbarcazioni di salvataggio. Riguardo alla circostanza dell'allontanamento anticipato di uno di questi durante la manovra di calo in acqua di una scialuppa, il procuratore ha detto ai microfoni, rispondendo ai giornalisti, «sembrerebbe di si».



I dispersi Continuano nel frattempo le ricerche dei dispersi. Il pm Ettore Cardinali, al termine del sopralluogo sulla nave, ha detto che «Al momento nella parte interna del Norman Atlantic non è possibile per questioni di sicurezza poter entrare e verificare il contenuto ed eventuali altri corpi che non si esclude ci siano. Abbiamo acquisito la scatola nera e svilupperemo i dati in essa contenuti. Abbiamo verificato anche la presenza di documenti utili per i dati sui carichi della nave. Torneremo sul posto domani». Quanto a possibili ipotesi di trasferimento del relitto: «Dobbiamo prima verificare se la nave può subire un altro stress di navigazione».



Intanto il procuratore di Bari Giuseppe Volpe, incontrando alcuni giornalisti, ha detto che «La più ottimistica delle previsioni è di una decina di dispersi». Il numero comunque «non supera le 10-15 unità. I numeri ufficiali sui dispersi si potranno sapere quando la Grecia si deciderà a darci una lista d'imbarco attendibile, perchè la Grecia ha tempi molto molto lunghi».



I calcoli del procuratore partono sempre - ha detto ancora Volpe - «dai 499 che sembravano all'inizio gli imbarcati, compresi i 18 overbooking e i tre clandestini accertati. Se si tolgono i 477 che sono stati salvati e gli 11 deceduti si arriva a un numero di dispersi che non supera le 10-15 unità a seconda dell'attendibilità che si attribuisce alla lista d'imbarco in nostro possesso».



Ieri due corpi sono stati avvistati in mare ma il maltempo ne ha impedito il recupero. Le vittime accertate restano 11, ma non si hanno notizie di 98 di persone. Anche se le autorità greche insistono: i dispersi del traghetto Norman Atlantic non sono più di 18, riporta l'agenzia Associated Press riferendo di una discrepanza fra i dati forniti ad Atene e quelli degli inquirenti italiani. L'agenzia aggiunge che, stando a fonti greche, le liste in possesso delle autorità italiane dei passeggeri risulterebbero gonfiate a causa delle presenza di nomi duplicati o trascritti più volte con grafia diversa.



Le vittime Sono state identificate otto delle nove salme delle vittime. Oltre ai due autotrasportatori campani, Michele Liccardo e Giovanni Rinaldi, hanno un nome altri sei cadaveri. Si tratta di Omar Kartozia, Racha Charif, Muller Afroditi, Havise Savas, Sasentis Nikolaus Paraschis, Kostantinos Koufopuolos. La nona salma appartiene ad un maschio non identificato. L'elenco delle vittime, che non riporta le generalità complete con le rispettive cittadinanze anche perché le vittime sono identificate ma non tutte formalmente riconosciute, è inserito nell'avviso di fissazione degli accertamenti tecnici non ripetibili - le autopsie - disposte dalla Procura di Bari. Il conferimento dell'incarico per gli accertamenti medico-legali, affidati ad Alessandro Dell'Erba e Biagio Solarino, è fissato per lunedì 5 gennaio. Subito dopo inizieranno le autopsie nell'Istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. Oltre ai nove cadaveri, la magistratura barese stima altre due vittime certe, i cui corpi tuttavia non sono stati recuperati durante le operazioni di soccorso dei naufraghi.
Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 11:17

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