Trentacinque arresti in Veneto:
sgominata la "mafia dell'Est"

Mercoledì 22 Gennaio 2014
Trentacinque arresti in Veneto: sgominata la "mafia dell'Est"
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VENEZIA - Un'appendice della mafia dell'Est Europa che operava in Italia è stata scoperta e sgominata dai carabinieri di Verona, dopo sei anni di indagini che hanno portato la Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia ad emettere ordinanze di custodia cautelare per 416 bis a carico di 34 moldavi che avevano messo radici nel Nord Italia, imponendo la loro 'legge'.

L'operazione, seguita nella città scaligera da un colonnello dell'antiterrorismo della Moldavia (in stretta la collaborazione con la polizia e l'autorità giudiziaria moldava), ha portato al momento a 14 catture in Italia ed altre 8 nel paese dell'Est. L'indagine era già iniziata nel 2008, quando erano stati effettuati gli arresti di altri 36 moldavi. Oggi sono state eseguite una trentina di perquisizioni, con sequestro di materiale definito interessante dagli inquirenti.



«È stato in buona parte estirpato un cancro - ha detto il comandante provinciale dell'Arma di Verona, col. Pietro Oresta - con un'operazione straordinaria contro un sodalizio mafioso particolarmente pericoloso. Sono grato alla Dda di Venezia che ha seguito con eccezionale dedizione e pazienza l'inchiesta e ai miei uomini per l'impegno in questa attività complessa».



Non è stato infatti facile per l'Arma dipanare la matassa dell'organizzazione che si era ramificata tra Venezia, Padova, Milano, Brescia, Modena, Reggio Emilia, Piacenza, Bologna e Verona (qui la comunità moldava è la seconda dopo quella romena). Gli uomini della 'mafia' moldava sono ritenuti responsabili di numerose estorsioni, soprattutto agli autotrasportatori moldavi, di aver favorito l'immigrazione clandestina, la tratta di esseri umani, il traffico di stupefacenti, oltre che di furti, rapine, e tentati omicidi, con introiti per vari milioni di euro.

Arrestati anche i vertici 'zonali', mentre un provvedimento ha interessato anche il capo dei capi, in carcere in Romania, l' equivalente di un Totò Riina per la mafia italiana. Come quest' ultima, anche quella moldava ha una cupola, poi i capi, i soldati, ed una struttura verticistica ben definita. I 'gradi' dei vari componenti viene vergato sulla pelle con tatuaggi, che nelle organizzazioni criminali dell'Est - hanno spiegato gli investigatori - hanno un ruolo fondamentale. I componenti usano un codice comportamentale e di linguaggio convenzionale. Questa 'mafia dell'Est', oltre che nei paesi dell'ex Unione Sovietica e in gran parte dell'Europa del Nord, aveva messo radici nelle province italiane più ricche, specie quelle del Nord, in ciascuna delle quali operavano distintamente una o più cellule, che devono però rispondere ad un 'uomo d'onoré dell'organizzazione.



Chi ne fa parte è assoggettato ad un rigido protocollo criminale, che prevede severe sanzioni (economiche e fisiche) per chi trasgredisce.
Nel corso delle indagini in Italia sono state individuate decine di altre persone facenti parte, a vario titolo, della struttura criminale, alcune con caratteristiche di 'alta pericolosita' socialé. Molti di questi appartenenti alla 'mafia dell'Est Europà sono già stati arrestate, espulsi dal Paese durante i sei anni di indagine.
Ultimo aggiornamento: 18:32

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