Kata scomparsa a Firenze, 5 indagati tra cui gli zii: «Usciti dall'ex hotel Astor con borsoni e trolley», trovato sangue sui rubinetti

Tre degli indagati, spiega una nota della procura, sono stati ripresi dalle telecamere mentre uscivano dall'ex albergo il 10 giugno, dopo la scomparsa di Kata, con un borsone

Martedì 12 Settembre 2023
Kata scomparsa a Firenze, 5 indagati tra cui gli zii: «Usciti dall'ex hotel Astor con borsoni e trolley», trovato sangue sui rubinetti

Dopo più di 3 mesi ancora nessuna traccia di Kata, la bambina peruviana sparita nel nulla lo scorso 10 giugno. Oggi la procura fiorentina ha notificato un avviso di garanzia a cinque ex occupanti dell'ex hotel Astor a Firenze. Un atto necessario per eseguire accertamenti tecnici irripetibili: Kata potrebbe essere infatti stata rapita e trasportata dentro un borsone. Tra gli indagati, tutti ex occupanti abusivi dell'albergo, ci sono anche due zii
di Kata: quello materno, Abel Alvarez Vasquez, detto Dominique, in questo momento detenuto per il presunto «racket delle camere», e il fratello del padre della bambina scomparsa, Marlon Edgar Chicclo, 19
anni.

 

Il dna

Gli esami sono volti «ad accertare la presenza di materiale biologico o genetico e all'estrapolazione di eventuali profili del Dna da borsoni, trolley e da rubinetti di stanze dell'hotel e alla loro successiva comparazione con quello della vittima». Ora che è accertato che il corpo di Kata non si trova nell'ex hotel Astor di Firenze, scandagliato dai carabinieri per due giorni di fila dal tetto alle fosse biologiche, le ricerche si sono infatti allargate anche all'estero.

Il profilo della bambina peruviana di 5 anni, scomparsa il 10 giugno dalla struttura occupata, è stato inserito dagli inquirenti nei database dell'Interpol.

 

Chi sono gli indagati

Tra gli indagati, tutti ex occupanti abusivi dell'albergo, ci sono anche due zii di Kata: quello materno, Abel Alvarez Vasquez, detto Dominique, in questo momento detenuto per il presunto «racket delle camere», e il fratello del padre della bambina scomparsa, Marlon Edgar Chicclo, 19 anni.Tre degli indagati, spiega una nota della procura, sono stati ripresi dalle telecamere mentre uscivano dall'ex albergo il 10 giugno, dopo la scomparsa di Kata, con un borsone e due trolley, che per dimensioni avrebbero potuto occultare la bambina. Trolley e borsone che gli indagati avrebbero utilizzato anche il 17 giugno in occasione dello sgombero dello stabile. Gli altri indagati sono «due occupanti di tre distinte stanze, nei cui rubinetti dei bagni sono state individuate tracce di presunta sostanza ematica l'11 giugno, in occasione delle perquisizioni effettuate il giorno successivo alla scomparsa di Kata».

 

Dov'è Kata?

Non essendoci più controlli doganali all'interno dello spazio Schengen, è facile infatti varcare i confini nazionali per dirigersi in altri Paesi europei anche con "carichi" sospetti. E la mamma, dalle 15,30 che ha scoperto che la piccola non c'era, ha aspettato fino alla sera per chiamare i carabinieri. Ci sarebbe stato tutto il tempo per i sequestratori di caricarla su un furgone e portarla via. 

 

Telecamere e omertà

Non essendoci traccia di Kata nemmeno nelle riprese delle telecamere di accesso all'ex hotel, l'ipotesi è che chi l'ha rapita possa essersi dato alla fuga dal retro, ossia da via Monteverdi. Trattandosi di un punto dove non ci sono impianti di videosorveglianza, gli investigatori hanno deciso di procedere per cerchi concentrici e acquisire le registrazioni di tutte le telecamere del quartiere di Novoli: l'obiettivo è scovare veicoli sospetti che possano essersi allontanati dall'Astor.

La vendetta

Agli atti della Procura di Firenze si indaga per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione. Ma tra le ipotesi non si esclude che il sequestro si sia tragicamente concluso con la morte e l'occultamento del cadavere della piccola Kata, che in queto caso potrebbe essere stato nascosto anche all'interno dell'ex hotel Astor in via Maragliano a Firenze oppure portato via all'interno di un borsone. E tra l'ipotesi al vaglio degli investigatori c'è anche quelli che la bimba possa essere stata rapita per sbaglio oppure portata all'estero, magari in Perù (per questo è stata attivata una rogatoria internazionale per condurre indagini nel paese sudamericano). Le indagini della Direzione distrettuale antimafia, diretta dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli, vanno avanti a 360 gradi e tutte le piste continuano al momento ad essere aperte e battute, con le indagini affidate ai carabinieri.

 

Le ultime immagini di Kata

Ci sono solo due brevi immagini che immortalano Kata il pomeriggio del 10 giugno dopo le ore 15: una prima volta mentre si affaccia dal cancello dell'Astor assieme ad altri bambini e poi rientra all'interno; una seconda volta, circa un quarto d'ora più tardi, mentre cammina sulle scale esterne dell'edificio. Le indagini portate avanti dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dai pubblici Christine von Borries e Giuseppe Ledda hanno portato nei giorni scorsi anche a una rogatoria per chiedere di estendere le investigazioni in Perù. La Procura vorrebbe ascoltare 13 peruviani che potrebbero avere delle informazioni utili sul rapimento di Kataleya o comunque su alcune piste connesse al caso della sua scomparsa. Tra di loro ci sono uno zio paterno della bambina, detenuto in un carcere di Lima, e un trafficante recluso sempre nello stesso penitenziario, ma che nel 2022 viveva a Firenze. Tra le ipotesi, avanzate dallo zio di Kata e poi riferite dal padre, ci sarebbe anche uno scambio di persona: i sequestratori avrebbero preso la bambina sbagliata. E Kata, almeno in questa versione né prove, sarebbe stata portata poi in Perù. 

Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 09:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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