Musicista ucciso a Napoli, il sedicenne ai pm: «Ho sparato per difendermi, l'altro ragazzo era minaccioso»

Gli inquirenti cercano di ricostruire la dinamica. La lite fra due gruppi per uno scooter posteggiato male

Venerdì 1 Settembre 2023
Musicista ucciso, il sedicenne ai pm: «Ho sparato per difendermi, l'altro ragazzo era minaccioso»

Giovanbattista Cutolo, gli inquirenti cercano di fare luce sull'omicidio del giovane musicista avvenuto giovedì 31 agosto a Napoli in pieno centro.

In particolare si sta cercando di capire la dinamica che presenta ancora molti punti oscuri. Il ragazzo (sedici anni) che è attualmente in stato di fermo dalla Squadra Mobile e dalla Procura dei Minorenni di Napoli per l'omicidio del 24enne musicista Giovanbattista Cutolo si è difeso nel corso del primo interrogatorio reso al pm Francesco Regine.

Musicista ucciso, il presunto killer si difende

«Non volevo uccidere nessuno, mi sono solo difeso quando ho visto l'altro ragazzo venire verso di me con tono minaccioso». Così la deposizione del minorenne. Domani ci sarà l'udienza di convalida presso la struttura dei Colli Aminei alla quale il ragazzo è stato affidato. Il minore, con precedenti per tentato omicidio commesso quando aveva appena 13 anni, ha dato la sua versione su quanto accaduto all'alba dello scorso 31 agosto, una dinamica peraltro già deliberata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza di piazza Municipio, cuore del capoluogo: immagini dalle quale emergono offese, rissa e spari ma anche le precise responsabilità del minore. A fronteggiarsi sarebbero stati gli amici della vittima e undici rivali, quattro dei Quartieri Spagnoli, tra cui il 16enne che sparato, e sette di piazza Bellini. Il ragazzo ha anche detto che l'arma non era in suo possesso ma custodita da uno del suo gruppo che gliel'ha passata quando la situazione si è fatta incandescente.

 

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Musicista ucciso, la dinamica

Difeso dall'avvocato Davide Piccirillo, il 16enne ha confermato che quella notte c'è stata una rissa fuori al locale di piazza Municipio, dove stazionavano due gruppi di ragazzi, quello del minore e l'altro di Cutolo e dei suoi amici. La lite, poi divenuta rissa, sarebbe iniziata - ha riferito il minore - tra un ragazzo, che conosceva la comitiva di Cutolo, e i suoi amici, e per motivi molto futili, come lo scooter del gruppo del minore urtato durante il parcheggio e una bustina di maionese che un amico del 16enne avrebbe svuotato addosso al giovane conoscente della comitiva del musicista. Il minore ha quindi riferito che il gruppo di Cutolo è intervenuto per difendere il ragazzo offeso, ne è nata una rissa, durante la quale «c'era chi si difendeva con le mani o i calci, chi ha lanciato uno sgabello o delle sedie».

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Musicista ucciso, il sedicenne: volevo fargli paura

Il 16enne ha riferito di avere visto Cutolo muoversi verso di lui con fare minaccioso: «Ho avuto timore che potesse succedermi qualcosa - ha detto - mi sono fatto dare la pistola e ho sparato tre colpi, ma non per uccidere, anzi ho visto Cutolo che indietreggiava e credevo di avergli fatto paura. Non sapevo di averlo ucciso, quando l'ho scoperto sono rimasto choccato». Il 16enne ha indicato i pseudonimi di altri compagni che erano con lui, tutti maggiorenni che sono stati individuati, in particolare di colui che gli avrebbe passato l'arma, che risponde di concorso in omicidio, e di un altro amico, anch'egli indagato. Il minore ha spiegato che l'arma non era sua, ma era del gruppo, nel senso lui e gli amici se la portavano dietro, per giocarci e per fare scena. Una versione che collima con la dinamica ricostruita dalla Polizia almeno per quanto concerne la rissa e gli spari da parte del 16enne, non su quella circa il tentativo di difendersi. Per la Squadra Mobile, Cutolo avrebbe cercato di proteggere l'amico chiedendo al gruppo del minore di smetterla. «Lasciateci in pace» avrebbe detto Cutolo, ricevendo uno sgabello addosso e poco dopo tre colpi di pistola. Sarà l'autopsia a stabilire quanti sono quelli andati a segno.

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Il ruolo degli amici

Si concentrano ora sul ruolo svolto da due maggiorenni, amici del 16enne reo confesso dell'omicidio del 24enne musicista Giovanbattista Cutolo, le indagini della Squadra Mobile di Napoli. Le attività mirano a fare luce su diversi particolari che ancora non sono chiari: il ragazzo che nella centralissima piazza Municipio di Napoli ha sparato tre volte contro il 24enne all'alba del 31 agosto scorso ha infatti riferito che a passargli la pistola sarebbe stato uno degli amici che erano con lui. Domani, intanto, è in programma l'udienza di convalida del fermo emesso nei confronti del giovane dalla Polizia di Stato e dalla Procura dei Minorenni di Napoli per i reati di omicidio volontario aggravato, detenzione, porto abusivo e ricettazione di arma.

Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 12:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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