Bimbo massacrato di botte dal patrigno, costretto a mentire anche in ospedale: «Papà è bravo». L'uomo condannato a 10 anni

Torino. Le motivazioni della condanna a 10 anni del compagno della madre del piccolo di 6 anni

Lunedì 3 Luglio 2023
Bimbo massacrato di botte dal patrigno, costretto a mentire anche in ospedale: «Papà è bravo». L'uomo condannato a 10 anni

«Ha martoriato il corpo del piccolo». E «a fronte della grande sofferenza del bambino, non lo ha nemmeno portato al pronto soccorso, minimizzando e nascondendo i fatti». Lo scrive il giudice del tribunale di Torino nelle motivazioni che hanno portato alla condanna a 10 anni di un uomo di 26 anni che si accaniva sul bambino di 6, figlio della compagna.

Le intercettazioni ambientali catturate in ospedale dicono inoltre che la madre faceva costantemente pressione sul figlio affinché mentisse dicendo che era caduto e che papà era bravo.

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Il giovane è stato ritenuto responsabile di tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia e lesioni. L'avvocato difensore ha chiesto la riqualificazione in lesioni gravissime. Il bambino era stato salvato con un intervento d'urgenza all'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, nel gennaio del 2022. I chirurghi gli avevano dovuto asportare 30 centimetri di intestino. Il periodo delle violenze di cui è accusato il 26enne condannato si sarebbero verificate tra il 2021 e il 2022. Il giovane era stato indagato anche per gli scontri e le razzie durante una manifestazione contro le limitazioni per il Covid, a fine ottobre 2020 a Torino.

Le percosse

Dopo l'ultima aggressione il bambino era stato salvato con un intervento d'urgenza all'ospedale Regina Margherita, nel gennaio del 2022. In 36 pagine, il giudice ha ricostruito le crudeltà subite dal bambino e dalla madre tra il 2021 e il 2022. «Ha martoriato il corpo del piccolo - si legge - e a fronte della grande sofferenza del bambino, non lo ha nemmeno portato al pronto soccorso, minimizzando e nascondendo i fatti».

«Il 14 gennaio dello scorso anno - scrive il gup - dopo essere rientrata dal lavoro, la donna ha trovato il figlio a letto, dolorante e incapace di alzarsi: il patrigno lo aveva preso a pugni nello stomaco perché aveva vomitato in auto. La donna ha chiamato l'ambulanza e il bambino è stato portato all'ospedale Regina Margherita di Torino. Solo l'improvvisa presa di coscienza della madre e soprattutto l'intervento chirurgico hanno evitato la morte - ha sottolineato il gup - Inizialmente però, terrorizzata dal compagno, anche la madre mente ai medici dicendo che è caduto dalle scale».

LE INTERCETTAZIONI

 Le intercettazioni ambientali fanno emergere un quadro inquietante. Durante una videochiamata anche il patrigno manipola il ragazzino: «Sai perché se tu dici…. ti portano via e non vedrai mai più né mamma né nonna… ti portano in un posto lontano». E prometteva regali e gite, a patto di non parlare delle violenze: «Vengo e ti porto i giochi…. Ti prometto che non lo faccio mai più… appena esci vai al mare».

Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 08:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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