Alessia, la star del bikini "muscolare" che sogna Las Vegas: «Dieta rigida»

Mercoledì 22 Gennaio 2020 di Carlo Malvestio
Alessia Facchin, campionessa di bikini professionistico

Ci sono tante discipline sportive lontane dalle luci dei riflettori, ma che necessitano della stessa dedizione, costanza e passione di quelle che tutti i giorni riempiono televisioni e giornali. Tra queste c’è il bikini professionistico, e Treviso può vantare una delle atlete di spicco dal punto di vista internazionale. Alessia Facchin, ventiseienne di Montebelluna, è laureata in dietologia ed è, per l’appunto, una bikini professionista appartenente alla Lfbb Pro League (International Federation of Bodybuilding e Fitness). Quella che era nata come una passione è presto diventata un’attività agonistica, e da bikini amatoriale ha vinto l’Olimpia Amateur di San Marino che le ha permesso di fare il salto coi professionisti. Da quel momento il suo nome è cominciato a emergere con sempre maggiore insistenza anche negli appuntamenti internazionali, diventando presto una delle atlete di riferimento a livello globale. Solo nell’ultimo anno è salita sul podio in quattro diverse occasioni. 

Com’è iniziata questa sua passione per il bikini professionistico? 
«Ho iniziato ad appassionarmi seriamente a questa disciplina circa otto anni fa. Già due anni prima avevo cominciato ad andare in palestra assiduamente, ma è solo nel 2012 che ho cominciato ad allenarmi per competere a livello agonistico. L’ho subito interpretata come una sfida personale, anche se inizialmente lo vedevo più come un gioco. Ho iniziato ad allenarmi più seriamente, e con carichi di lavoro più specifici di quanto non avessi fatto prima, quando lavoravo nel campo della moda. Poi un giorno ho deciso di fissare una data per fare l’esordio nelle competizioni. Ho gareggiato e ho vinto. Da lì, quello che era il mio gioco iniziale è cominciato pian piano a trasformarsi in una vera passione che mi ha portato poi con gli anni a farla diventare tutto il mio lavoro». 



Come funzionano le competizioni tra professionisti?
«Nel bodybuilding ci sono diverse categorie: Bikini, Women Physique, Women bb e Fitness, per le donne. Mentre per gli uomini Men Physique, Classic, 212 e Open Bodybuilding. Ogni categoria viene valutata su caratteristiche diverse. La mia è quella meno muscolare. Veniamo valutate per la bellezza e per la tonicità. Siamo semplicemente delle modelle un po’ più toniche. La gara in sé funziona che la modella chiamata dal presentatore esegue una breve passerella fino al centro del palco, dove si ferma ed esegue delle pose frontali e di schiena. Bisogna sorridere, muoversi con naturalezza ed eseguire le pose con armonia, perché i giudici non si fermano a valutare solo la definizione muscolare, ma faranno attenzione anche alla presentazione complessiva, alla grazia e all’eleganza della camminata. Insomma, conta molto anche la freschezza mentale per saper gestire le varie situazioni». 

Quanto si allena in una settimana? 
«Mi alleno sei giorni a settimana, per circa due ore al giorno». 

Qual è il sacrificio più grande da affrontare? 
«La dieta è probabilmente il sacrifico maggiore. Deve essere rigida e personalizzata, e diventa più “povera” a livello di carboidrati in prossimità delle competizioni. Però, nel complesso, non posso dire di fare sacrifici veri e propri. Quando ami una cosa, nulla è mai un sacrificio. Si fa tutto per un obiettivo, anche perché per me questo è ormai un vero e proprio lavoro».
 

 


Ha qualche sponsor che l’aiuta a finanziare tutti questi viaggi? 
«Nel 2019 ho partecipato a 19 gare in giro per il mondo, anche grazie al supporto dei miei sponsor: Yamamoto Nutrition che mi fornisce il supporto principale, Suit You Swimwear che mi fornisce il bikini da gara, e Pro Tan che si occupa della mia colorazione durante le gare». 

Come vede il suo futuro?
«Voglio continuare a gareggiare e magari vincere al più alto livello possibile. Non nascondo che il mio più grande sogno sarebbe terminare tra le prime cinque al Ms. Olympia di Las Vegas, la competizione più prestigiosa a livello internazionale».

Ha qualche altra passione?
«Sì, sparare al poligono, un’attività complementare che aiuta molto a sfogarsi». 

Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 16:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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