Reddito cittadinanza, addio lavapiatti. Chef Parisi: «Lavorano solo nei weekend se gli va»

Mercoledì 10 Luglio 2019
Reddito cittadinanza, addio lavapiatti. Chef Parisi: «Lavorano solo nei weekend se gli va»
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«Con il reddito di cittadinanza la gente che lavorava, la manovalanza, i lavapiatti, gli uomini delle pulizie, sono spariti.

Se ne stanno a casa, lavorano solo nei week end, se gli va. Tanto guadagnano lo stesso» Lo denuncia lo chef Pietro Parisi, il «cuoco contadino» che ha lasciato le cucine più esclusive per tornare alla sua terra, nel vesuviano. In un'intervista rilasciata a Claudio Rizza del quotidiano Il Dubbio”, Parisi racconta le difficoltà nel trovare personale per il suo ristorante. I giovani, i disoccupati, si accontentano del reddito di cittadinanza "arrotondando" con qualche lavoretto nel weekend. E le sue cucine si stanno svuotando dell'anima, coloro che permettono ai cuochi di esprimere il loro talento e deliziare i clienti.  

 

Parisi afferma che, secondo quanto da lui riscontrato, chi prima guadagnava un modesto stipendio per lavare i piatti o fare le pulizie adesso preferisce rimanere a casa. Se ne guardano bene dallo sfacchinare tutta la giornata.  Entrando nel dettaglio e citando le cifre, lo chef ha spiegato: «Succede che chi guadagnava 900 euro al mese, lavando i piatti, facendo le pulizie, insomma gli uomini di fatica, la manovalanza che è la ricchezza di un ristorante perché senza di loro camerieri, cuochi e chef poco possono fare, ora se ne sta bellamente a casa. Hanno ottenuto il reddito di cittadinanza, chi 600, chi 700». Il cuoco ha poi parlato di come i giovani preferiscano rinunciare al lavoro più o meno fisso, puntando agli extra del lavoro nel fine settimana. «Puntano tutto sugli extra. I sabati e le domeniche il lavoro si trova facilmente, soprattutto ora che manca la manodopera e siamo nella stagione delle ferie estive. Nu guaglione che ti fa un turno nel weekend prende 50 euro. Se di domenica fai mattina e sera ne prendi 100. Bastano quattro domeniche e arrivi a 400 euro più i sei-settecento del reddito di cittadinanza, eccolo lì che guadagni più di prima lavorando quattro giorni al mese».


Pietro Parisi ha anche sottolineato che si tratta di situazioni irregolari e rischiose, sia per i lavoratori che per il datore di lavoro.
«Se ti beccano che fai lavorare uno che percepisce il reddito di cittadinanza passa i guai lui ma li passi pure tu, devi spiegare perché non lo hai messo in regola. Lui naturalmente non vuole, perché sennò addio reddito. C’è naturalmente chi se ne approfitta per non pagare i contributi, e rischia»

Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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