Sopportò il male rincuorando medici
e infermiere, Bertilla presto beata

Venerdì 20 Febbraio 2015 di Giorgio Zordan
La giovane Berilla Antoniazza all'ospedale di Vicenza negli anni Sessanta
SAN PIETRO MUSSOLINO (Vicenza) - Ad un anno di distanza s’è chiuso il processo diocesano di beatificazione di Bertilla Antoniazzi aperto l’8 febbraio del 2014 dal Vescovo Beniamino Pizziol.



La giovane, originaria di San Pietro Mussolino e morta non ancora ventenne il 22 ottobre 1964 all’ospedale di Vicenza, ha sofferto fin dall’età di 8 anni di una grave patologia, la endocardite reumatica, malattia che la costringe a numerosi ricoveri in ospedale. Bertilla seppe affrontare ogni suo dolore con il sorriso sulle labbra, avendo il coraggio di offrire la sua malattia al Signore, così da trasformare il suo capezzale in una scuola di speranza per le compagne di ricovero, i medici e le infermiere.



«Tra le molteplici testimonianze di vita cristiana fiorite negli ultimi decenni nella nostra Diocesi di Vicenza – aveva scritto il Vescovo Pizziol nell’editto -, riteniamo particolarmente significativa la figura di Bertilla Antoniazzi e di buon grado abbiamo accolto la richiesta di introdurre la causa di canonizzazione della Serva di Dio, presentata dal Postulatore, monsignor Giandomenico Tamiozzo, a nome dell’Associazione “Amici di Bertilla”».



Ora tutti i documenti verranno trasmessi al Vaticano a Roma, alla Congregazione delle Cause dei Santi per i passi successivi stabiliti dalla Chiesa. Il primo è l´attribuzione del titolo di “venerabile”.
Ultimo aggiornamento: 15:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA