Province, a settembre si chiude
Ecco come e cosa cambierà

Lunedì 14 Luglio 2014 di Giorgio Gasco
La sede della Provincia di Venezia
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Province addio. In attesa della riforma che prevede la scomparsa del termine dalla Costituzione, il 28 settembre sarà la data di nascita dei nuovi enti, cosiddetti di secondo livello, contenuti nella legge che porta il nome del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio. È di ieri la circolare inviata dal ministero dell’Interno ai prefetti, con la quale si fissa la data del 28 settembre per eleggere i nuovi organismi che sostituiranno le Province. Il provvedimento, approvato dal Parlamento nell’aprile scorso, stabilisce che restano in vita le amministrazioni le cui assemblee non sono in scadenza entro quest’anno o nei prossimi due, e quelle scadute o in presenza di un commissario. Le altre devono procedere con la scelta dei nuovi consigli provinciali, il cui presidente sarà il sindaco del comune capoluogo, mentre i componenti dell’assemblea verranno scelti tra tutti i consiglieri provinciali e comunali. Ovviamente, chi sarà scelto, non avrà alcuna indennità aggiuntiva oltre a quella percepita dall’amministrazione di provenienza.

In Veneto saranno coinvolte le province di Padova, Verona, Vicenza, Belluno e Rovigo.



PADOVA - Per eleggere la nuova assemblea, saranno chiamati i sindaci di 104 comuni più i consiglieri uscenti. La legislatura dell’attuale Provincia scade quest’anno. Comunque, il passaggio tra vecchio e nuovo ente, è necessario perché dopo la nomina a sottosegretario dell’Ambiente di Barbara Degani, l’attuale Provincia è retta dal vice Mirko Patron, in pratica con funzione di commissario.



VERONA - Saranno 98 i sindaci a ritrovarsi il 28 settembre. Anche in questo caso, la legislatura scade nel 2014, quindi per la legge Delrio è d’obbligo procedere alla chiusura della "vecchia" Provincia e innovare l’amministrazione "concentrata".



VICENZA - I Comuni interessati sono 121. La scelta dell’assemblea va fatta perché l’attuale Provincia è di fatto commissariata dal 2012, e retta dall’uscente presidente Attilio Schnek.



BELLUNO - Stessa sorte per l’area dolomitica. L’attuale provincia è commissariata dal dicembre 2011, a seguito di un terremoto politico che ha costretto l’allora presidente Gianpaolo Bottacin a dimettersi. Qui saranno 68 i comuni i cui sindaci procederanno alla nomina della nuova assemblea.



ROVIGO - Il rinnovo della Provincia (50 comuni) doveva avvenire nel maggio scorso, in coincidenza con le elezioni amministrative. Ma per rispettare la legge Delrio, l’ente è stato commissariato, con la presidente uscente Tiziana Virgili nel ruolo di traghettatrice.



VENEZIA - Nell’ordinanza del ministero dell’Interno, tra le città metropolitane che devono costituirsi con voto nella giornata del 28 aprile, risulta anche Venezia. Ma non essendoci un governo cittadino in carica, la realizzazione dell’area vasta in Laguna è rinviata al prossimo anno, proprio a causa delle dimissioni del sindaco Orsoni coinvolto nell’inchiesta sul Mose. A reggere l’amministrazione comunale è il commissario Vittorio Zappalorto, che porterà il Comune fino al voto nel marzo 2015. E solo dopo si avvieranno le procedure la costituire la "città metropolitana", che sarà presieduta dal nuovo sindaco.



TREVISO - È l’unica provincia del Veneto la cui amministrazione resterà immutata fino alla primavera del 2016, scadenza naturale del mandato della Giunta guidata da Leonardo Muraro.
Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 07:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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