Manifestanti a mani alzate contro
i poliziotti: tensione alle stelle

Venerdì 5 Dicembre 2014 di Giorgio Zordan
Le tensioni ieri a Trissino
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TRISSINO (VICENZA) - Attimi di tensione ieri mattina in via Conca a Trissino, la strada che porta al cantiere della Pedemontana dove gli operai della Sis stanno realizzando la galleria a doppia canna da 1,8 chilometri sotto il colle di S. Urbano.

Un centinaio di manifestanti dei comitati No Pedemontana hanno cercato di sfondare a mani alzate il cordone formato da poliziotti della Questura di Vicenza e della «celere» di Padova, per raggiungere il cantiere dove si stavano radunando le autorità. I due fronti sono entrati in contatto e si sono spintonati per alcuni minuti, senza però che la situazione degenerasse. Tutto si è regolarizzato quando è stato concesso a un gruppo di dimostranti di superare il blocco per appendere striscioni di protesta all'imbocco della strada del cantiere.

La giornata di ieri sembrava dovesse essere una sorta di inaugurazione del traforo di Sant'Urbano. Erano presenti tutti i sindaci dei Comuni della valle dell'Agno coinvolti territorialmente dall'opera, e era atteso anche il governatore del Veneto Luca Zaia che però non è arrivato («bloccato da impegni istituzionali» lo ha giustificato l'assessore regionale al bilancio Roberto Ciambetti).

È stata invece festeggiata Santa Barbara, protettrice dei minatori, con una messa celebrata all'interno di una delle due gallerie che si stanno scavando. Matteo Dogliani, presidente del Consorzio Sis, ha detto che il tunnel, i cui lavori sono iniziati due settimane fa, dovrebbe essere finito entro la prossima estate. Il commissario straordinario Silvano Vernizzi ha previsto l'entrata in servizio della Spv per la fine 2018.

«Oggi è stata la prima mobilitazione a livello regionale - ha dichiarato Lanfranco Tarabini, portavoce della Rete Comitati Alto Viocentino che hanno manifestato contro al Spv - dopo l'approvazione del decreto Sblocca Italia, che ha dato il via solo in Veneto a 12 nuove grandi opere, tutte calate dall'alto. La presenza di così tanti comitati, dall'Alto Vicentino a Venezia a Trento, testimonia che si è creata una piattaforma allargata che si opporrà a tutte le grandi opere in partenza»

Ultimo aggiornamento: 11:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA