Lotta agli sprechi, 80 mila chili di cibo
recuperati all'anno per i bisognosi

Martedì 8 Settembre 2015 di Paola Gonzo
Lotta agli sprechi, 80 mila chili di cibo recuperati all'anno per i bisognosi
BASSANO – Più cibo, meno spreco. Nell'anno dell'Expo è questo lo slogan-risposta della campagna promossa da Etra per la riduzione degli sprechi alimentari che ha consentito di recuperare e riutilizzare, da novembre 2014 a luglio 2015 più di 30 mila chilogrammi di cibo destinato ad essere altrimenti gettato, per un valore economico di circa 140 mila euro.



Dell'iniziativa - partita alla fine dello scorso anno e a cui hanno aderito nove punti vendita del territorio dei settantacinque Comuni soci di Etra, a partire dai supermercati - beneficiano in maniera continuativa sette associazioni e cooperative senza scopo di lucro. Una stima di 80 mila chilogrammi di alimentari recuperati all'anno per 320 mila euro secondo quanto elaborato dal Last Minute Market considerando i punti vendita attualmente aderenti, senza contare, però, che nel secondo anno di attività è prevista l'adesione di nuove aziende.



«Ridurre la quantità di rifiuti da smaltire – spiega Andrea Levorato, presidente del Consiglio di gestione di Etra – è un obiettivo che Etra persegue da anni per limitare gli sprechi, un principio applicabile agli alimenti invenduti che possono essere ceduti gratuitamente alle realtà locali no profit. Si tratta del primo caso in Italia in cui una società pubblica si pone come soggetto promotore e coordinatore di un progetto di questo tipo e così strutturato».



«È un'iniziativa importantissima, specialmente nel momento storico che stiamo vivendo, – osserva Cristiano Montagner, presidente del Consiglio di sorveglianza di Etra – e la volontà è quella di espanderlo, specialmente nelle aree del territorio di Etra con potenzialità di sviluppo, come il Bassanese. Etra ha infatti avviato un circuito virtuoso, mettendo in contatto negozi e Onlus e garantendo sulla serietà del progetto».



La società ha selezionato i beneficiari in base a vari criteri, tra cui la vicinanza al punto vendita aderente, per evitare traffico e produzione di CO2 nei trasporti, il carattere no profit delle sue attività, il possesso di una mensa interna o comunque di attività solidali che consentano il recupero veloce e un impiego altrettanto celere dei generi alimentari.



Operativamente, nel momento in cui avviene l'adesione, Etra individua un soggetto beneficiario che deve essere una Onlus della zona dotata di strumentazione adatta alla conservazione e al trasporto di cibi freschi e secchi. Viene quindi organizzato un incontro tra i responsabili del punto vendita e quelli dell'associazione beneficiaria per definire la modalità di recupero (mediamente si effettuano due ritiri a settimana) e, se la quantità di prodotti disponibili fosse superiore alle esigenze, viene immediatamente valutato l'inserimento di un secondo beneficiario per lo stesso punto vendita.



Al progetto, cui hanno aderito da subito con entusiasmo alcuni gruppi della grande distribuzione, possono partecipare anche esercizi commerciali di dimensioni più piccole e, in futuro, aziende produttrici di cibo.
Ultimo aggiornamento: 12:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA