La Chiesa vicentina dopo la sparatoria di Nanto: "No allo spirito di vendetta"

Martedì 17 Febbraio 2015
La fiaccolata di Ponte di Nanto promossa all'indomani della sparatoria che ha coinvolto Graziano Stacchio
PONTE DI NANTO - "No allo spirito di vendetta". A due settimane dalla sparatoria di Ponte di Nanto, la Chiesa vicentina invita i fedeli a non farsi trascinare dall'emotività e dall'esasperazione, nonostante il senso di frustrazione legato alle frequenti rapine che hanno preso di mira il territorio.

Nell'omelia di domenica, don Diego De Rossi, parroco dell'unità pastorale Castegnero-Nanto, ha parlato di Graziano Stacchio, il benzinaio coinvolto nel tragico conflitto a fuoco durante il quale ha perso la vita il nomade 41enne Albano Cassol che, con altri complici, aveva assaltato la gioielleria Zancan. «Conosco Stacchio - ha detto - E' un fedele credente, sempre in prima fila quando c'è da dare una mano con i donatori di sangue, la giornata della colletta alimentare e gli alpini. Non è un eroe e tantomeno un giustiziere. E' stata la sua generosità a coinvolgerlo nella tragica vicenda".

Da parte del sacerdote, dunque, piena solidarietà al commerciante. Ma, ha aggiunto, bisogna evitare il desiderio di vendetta suscitato da simili episodi. "È necessario educarci ai contenuti del cuore in una prospettiva di maggiore umanità - ha aggiunto - È comprensibile l'esasperazione, ma tutto ciò interpella l'impegno della politica e delle Forze dell'ordine».

Roberto Cervellin
Ultimo aggiornamento: 16:28