BELLUNO - Parola d'ordine «rottamazione». Anche nella galassia turistica. Perché buttare (o distruggere) il vecchio per far posto al nuovo, in termini di offerta e proposte, non è tanto una pratica di moda, quanto piuttosto una necessità. Nel Bellunese, poi, la rottamazione va declinata soprattutto sulle strutture alberghiere, troppo spesso vecchie e fatiscenti, senza confort e legate a standard del millennio scorso. Di certo, non competitive sul mercato. Non ha dubbi Gildo Trevisan, presidente di Federalberghi Belluno Dolomiti.
Che intravvede nella rottamazione l'unica via possibile verso la rinascita e verso uno sfruttamento vero della risorsa turismo. «Il concetto è uno soltanto - afferma Trevisan -. Rottamare gli alberghi. Si tratta di un passaggio obbligato, altrimenti non c'è speranza di restare sul mercato». Le strutture, nella maggior parte dei casi, sono innegabilmente vecchie: niente piscina, sauna o solarium.
Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 11:49
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