G.Marco ha perso l'uso delle gambe,
gli amici lo portano sul Castellazzo
Fin sulla cima a bordo della joëlette

Giovedì 23 Luglio 2015 di Stefania Longhini
Gli amici trainano Gian Marco: su, fino alla cima!

ASIAGO - Le sue gambe non lo portano più, da quando, qualche anno fa, ha avuto un incidente stradale eppure Gian Marco Rigoni, giovane ventottenne di Asiago, è potuto salire al Castellazzo (2333 metri), nel comprensorio di San Martino, nei pressi di Passo Rolle in Trentino, e pregare davanti alla statua del Cristo Pensante.

Ci è arrivato percorrendo uno dei sentieri che portano lassù, trasportato su una joëlette, ovvero la speciale carrozzella con una ruota, creata apposta per gli sterrati, trainata da un gruppo di amici.

Antonia, Roberto, Alessandra, Enrico e Marianna gli hanno prestato le loro braccia e le loro gambe e lui comunque c’ha messo del suo, con la sua solita grinta, la sua serenità e la determinazione.

Per tutti l’emozione è stata profonda, indimenticabile. E le lacrime di Gianmarco, una volta raggiunta la cima, hanno avuto per loro un valore inestimabile: un grazie profondo, sincero e immenso come il cielo che è sembrato di toccare da quelle vette, inesprimibile a parole.

“Una giornata fantastica, che non potrò mai scordare, nella quale ho trovato risposte a tante domande” è il commento di Gianmarco che anche a distanza di giorni si commuove a pensarci e parlarne.

“Quando ci sono cuore e amore, per scalare le montagne non servono le gambe e i muscoli” così Antonia descrive la forza e la gioia che hanno spinto tutti in quella giornata.

Una giornata assolutamente indimenticabile

“La fatica? E chi l’ha sentita! Era come portare uno zaino un po’ più pesante, niente più. E giuro che in certi momenti ci è sembrato di volare” aggiunge Roberto, motore trainante nella salita.

“Ci sono stati anche momenti di difficoltà – commenta ancora Antonia – in punti un po’ critici del sentiero, nei quali però ci sono sempre stati degli autentici angeli ad aiutarci, persone incontrate lungo il cammino pronte a dare una mano. La montagna è anche questo!”.

Antonia e Roberto, grandi appassionati di montagna, al Cristo Pensante c’erano già stati e si erano ripromessi di tornarci presto. Saputo della Giornata della disabilità, han subito fatto partire l’invito agli amici su whatsapp. Gianmarco è stato il primo a dimostrare interesse.

“Quando mi ha detto che sarebbe venuto – racconta Antonia - mi son messa subito a cercare una joëlette per noleggiarla. Non ce ne sono tante in giro e fortunatamente l’ho trovata proprio vicino alla nostra meta. Risolta questa questione, niente e nessuno hanno più potuto fermarci”.

“Se si fosse potuta immagazzinare l’energia presente quel giorno sul Castellazzo, ce ne sarebbe stata abbastanza da far risplendere l’intera Val di Fiemme come una bellissima Via Lattea” è il commento di Pino Dellasega, organizzatore della Giornata della disabilità sul Castellazzo, ideatore del Cristo Pensante e tra i testimoni di questa bella avventura.

“Chi ha avuto la fortuna di vedere Gian Marco e anche Nadia sulle rispettive Joëlette, spinte con incredibile forza ed abilità dai loro familiari ed amici – aggiunge Pino -, chi ha incrociato la dolcezza di Nicolò e del piccolo Davide, chi si è fatto contagiare dall’entusiasmo di Valentina, chi ha scorto la gioia negli occhi e nell’anima dei ragazzi del Piccolo Girasole, chi ha visto Juri che saliva in vetta portando al collo la foto del suo bimbo speciale, chi ha osservato e vissuto tutto questo non ha visto disabilità, ma un’incredibile bellezza”.

“Ci piacerebbe che questo tipo di turismo accessibile si diffondesse anche in Altopiano - concludono Antonia e Roberto – il nostro territorio sarebbe ideale per essere percorso con le joëlette.

La dolcezza delle nostre montagne consentirebbe a tutti, anche agli anziani e ai disabili, di andare in escursione e di vivere appieno il contatto con la natura”.

Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 13:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA