Antimafia, Castello sotto sequestro:
si muove la "cadorina" Rosy Bindi

Domenica 22 Marzo 2015 di Giovanni Santin
Antimafia, Castello sotto sequestro: si muove la "cadorina" Rosy Bindi
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BELLUNO - Per il castello Bortoluzzi di Ponte nelle Alpi, messo sotto sequestro perché in odor di soldi riciclati, si muove la Commissione parlamentare anti-mafia presieduta da Rosy Bindi. La deputata e presidente della Commissione - frequentatrice del Cadore nel periodo estivo - dovrebbe arrivare a Ponte a breve, addirittura entro il mese.



Era stato il sindaco pontalpino Paolo Vendramini ad invitare l'onorevole all'indomani del blitz dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Padova che avevano messo sotto sequestro un patrimonio di 130 milioni di euro facente capo al 70enne Francesco Manzo; fra cui, appunto, il castello. Fin da subito l'idea del Comune era stata quella di poter riutilizzare il bene, magari come sede per la riabilitazione di tossicodipendenti e altre associazioni di volontariato.



E proprio per capire meglio come muoversi per raggiungere lo scopo, dall'ufficio del sindaco di Ponte era partita una richiesta in tal senso. La vicenda del sequestro del castello e della presenza di interessi mafiosi a Ponte era scoppiata a fine gennaio. Fra i beni sequestrati a Francesco Manzo farebbe capo anche la società a responsabilità limitata «Il Castello» con sede al Bivio di Ponte nelle Alpi. Ma, in realtà, questa società non esiste in alcun posto d’Italia, come certifica una visura camerale.



Anche il nome di Francesco Manzo dice poco al registro delle visure: emerge solo nella società immobiliare "Piovese srl", che aveva sede in provincia di Padova; non da intendersi come intermediaria fra chi vende e chi acquista, ma per immobili acquistati e poi rivenduti per proprio conto. In un secondo momento la sede legale della Piovese era stata trasferita in provincia di Roma, dove si trova tuttora, ma non svolge alcuna attività. Ora, forse anche per capire cosa sia realmente accaduto e come sia stato possibile che soldi ritenuti provento di attività illecite siano arrivati fino a Ponte nelle Alpi, arriva Rosy Bindi, proprio nel suo ruolo di presidente della Commissione antimafia.
Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 15:08